“1.605,73€ al mese”: Pensione minima, annuncio senza precedenti | I contributi versati non contano nulla
Pensione minima 1.600 euro (Pixabay) Madonielive.com
Pensione minima, arriva l’assegno sociale da 1.605 euro mensili. Andiamo a scoprire insieme tutti i dettagli sulla vicenda
In Italia, chi non ha mai lavorato o non ha versato contributi a sufficienza può contare solo sull’Assegno sociale.
Una misura di sopravvivenza più che di sostegno, che nel 2025 arriva a poco più di 530 euro al mese.
Ma a pochi chilometri dal confine, c’è un Paese che offre un’alternativa molto più generosa.
Un sistema che non guarda ai contributi, ma al bisogno reale, premiando anche chi decide di restare attivo. Come ottenere l’assegno mensile.
Il modello francese: una “pensione sociale” più equa
L’equivalente dell’Assegno sociale italiano in Francia si chiama Aspa, Allocation de solidarité aux personnes âgées. È una misura di solidarietà per gli anziani a basso reddito, che può raggiungere 1.605,73 euro al mese per le coppie e 1.034,28 euro per i single. A differenza del modello italiano, che fissa l’età minima a 67 anni, l’Aspa è accessibile già dai 65 anni, e persino dai 62 per chi ha una disabilità riconosciuta al 50%. Il principio è semplice: garantire un reddito dignitoso agli anziani, indipendentemente dal loro passato lavorativo.
L’importo viene calcolato in base ai redditi personali o coniugali: se questi non superano 12.411,44 euro l’anno per una persona sola o 19.268,80 euro per le coppie, lo Stato integra la differenza fino alla soglia prevista. Così, chi ha zero entrate riceve l’importo pieno, mentre chi percepisce già una piccola pensione ottiene un’integrazione proporzionale.

Anche gli italiani possono richiederla: ecco le condizioni
La misura non è riservata solo ai cittadini francesi. Tutti i cittadini europei, italiani inclusi, possono beneficiarne a condizione di vivere stabilmente in Francia per almeno nove mesi l’anno. Serve solo dimostrare la residenza abituale; per i cittadini extra-Ue è richiesto un permesso di soggiorno valido da almeno dieci anni. Un altro aspetto che distingue Aspa dall’Assegno sociale italiano è l’approccio verso chi continua a lavorare. Il sistema francese non penalizza i piccoli redditi da attività: esiste una franchigia di circa 530 euro al mese che non viene conteggiata nel calcolo dell’assegno. Ciò significa che un anziano che svolge un lavoro part-time o saltuariamente non perde l’integrazione, mantenendo una stabilità economica complessiva più solida.
Il risultato è un modello che premia l’autonomia e scoraggia la dipendenza totale dai sussidi, senza abbandonare chi si trova in difficoltà. Un equilibrio che, a conti fatti, consente a migliaia di pensionati di condurre una vecchiaia più dignitosa e serena rispetto a quella garantita dall’attuale sistema italiano. In sintesi, la Francia ha scelto una strada diversa: meno burocrazia, più tutela sociale e un approccio inclusivo anche verso i cittadini europei. Un assegno che può arrivare a 1.605,73 euro mensili, contro i 538 euro italiani, e che non fa differenze tra chi ha lavorato poco o chi non ha mai potuto farlo. Un modello che fa riflettere sull’urgenza di ripensare anche in Italia la definizione di “pensione minima” e, soprattutto, di “dignità”.
