INPS, buona notizia per le casalinghe italiane: “Anche loro meritano la pensione” | Ripagata una vita di sacrifici

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Buone notizie in arrivo per le casalinghe di tutta Italia: ben preso anche loro avranno diritto all’ambito assegno erogato dall’INPS.
Finalmente il lavoro svolto in casa è stato ufficialmente riconosciuto.
L’annuncio farà fare i salti di gioia a tutti coloro che si occupano della casa e che erano certi di restare senza pensione.
Legittimato l’impegno che donne e uomini mettono ogni giorno nei lavori domestici: ecco che cosa bolle in pentola.
La cura familiare non è più gratis. Dopo tante fatica c’è una bella ricompensa. Scopri che cosa ha stabilito il Governo italiano.
Casalinghe italiane, ottime notizie dall’INPS e un ricco contributo in arrivo
I lavoratori italiani, sia dipendenti che autonomi, una volta raggiunta l’età contributiva e quella anagrafica, oggi stabilita a 67 anni, possono, finalmente, andare in pensione. Si tratta di un traguardo importante e anche molto sudato: dopo una vita trascorsa a lavorare e a versare i contributi, si ottiene il pensionamento. La pensione di vecchiaia permette di incassare ogni mese un assegno, erogato da parte dell’INPS, pur interrompendo la propria attività professionale e lavorativa.
Chi lavora dentro casa però per anni è stato escluso da questo diritto. Il sistema previdenziale nostrano infatti, non prevedeva l’assegno per casalinghi e casalinghe. Il motivo è che il lavoro domestico è stato riconosciuto e legittimato solo di recente. Per fortuna però ora qualcosa di buono bolle in pentola. Scopriamo di che cosa si tratta.
Riconosciuto finalmente il lavoro svolto tra le mura domestiche
Come si legge tra le ultime notizie pubblicate sul sito web www.associazionelottaallinfedema.it, anche le casalinghe possono percepire la pensione. Tuttavia questo contributo non viene erogato a tutti i cittadini italiani indistintamente ma solo ed esclusivamente a chi ha fatto l’iscrizione al Fondo Casalinghe/i dell’INPS, che consente di versare contributi volontari e ottenere una pensione futura. Iscrivendosi si ha diritto a un mese di contribuzione per ogni 25,82 euro versati
Per poter accedere alla misura statale, aperta ad ambo i sessi, occorre prima presentare apposita domanda all’ente previdenziale INPS e essere certi di essere in possesso di tutti i requisiti richiesti. È necessario infatti, aver versato cinque anni minimo di contributi ed aver compiuto sessantacinque anni. I contributi versati sono deducibili dal reddito imponibile IRPEF per il dichiarante e i suoi familiari a carico. Per iscriversi al suddetto Fondo non è necessario stabilire un importo fisso da versare, in quanto i contributi possono essere versati liberamente e in ogni momento dell’anno.