“Pensione, il prossimo step è 70 anni”: l’ultima Legge scatena il terremoto | Bisognerà lavorare fino a crepare

Lavoratore in lacrime (Canva) Madonielive.com

Lavoratore in lacrime (Canva) Madonielive.com

Una decisione che in molti si aspettavano ma che speravano di non vedere mai: approvata la legge che alza l’età pensionabile a 70 anni. 

Settant’anni e ancora al lavoro: sembra uno scherzo, ma non lo è. Cosa cambia nel sistema pensionistico.

Il nuovo provvedimento appena approvato ha scatenato un’ondata di proteste e timori tra lavoratori e sindacati, preoccupati per un futuro sempre più lontano dal traguardo della pensione.

Una tendenza europea che si espande sempre di più, la strada sembra ormai segnata.

Ma da dove nasce questo cambiamento che rischia di modificare per sempre il concetto di “fine carriera”? Preparati al peggio.

Il futuro del lavoro: si allunga la corsa verso la pensione

Negli ultimi anni, in tutta Europa si parla sempre più spesso di sostenibilità dei sistemi previdenziali. L’aumento dell’aspettativa di vita, il calo delle nascite e la precarietà del lavoro hanno messo a dura prova i bilanci pubblici. E così, in nome dell’equilibrio economico, si comincia ad accettare l’idea di un’età pensionabile sempre più alta. Non si tratta di un’ipotesi teorica: un Paese europeo ha appena trasformato questo scenario in realtà, stabilendo che le future generazioni potranno ritirarsi solo a settant’anni.

La notizia ha scatenato reazioni contrastanti: da un lato, chi sostiene che lavorare più a lungo sia inevitabile per garantire la sostenibilità del sistema; dall’altro, chi denuncia un progressivo logoramento dei diritti conquistati. Il dibattito, intanto, si allarga: molti temono che la stessa misura possa diventare un modello anche per altre nazioni, compresa l’Italia, dove l’età pensionabile è già tra le più alte del continente.

INPS PENSIONE
INPS (infoiva.it) Madonielive.com

Lavorare fino a 70 anni: ora è una realtà

Il record per avanzamento dell’età della pensione spetta alla Danimarca, che con una legge approvata dal Parlamento ha deciso di portare l’età pensionabile da 67 a 70 anni a partire dal 2040, per tutti i nati dopo il 31 dicembre 1970. Una scelta destinata a fare scuola e che, secondo il governo danese, risponde all’esigenza di mantenere solido il sistema previdenziale in un Paese dove la vita media supera ormai gli 83 anni.

Oggi la Danimarca è ufficialmente lo Stato europeo con la soglia di pensionamento più alta, davanti a Norvegia, Islanda, Paesi Bassi, Italia e Grecia, tutti fermi a 67 anni. Seguono Germania, Spagna e Portogallo con 65, mentre Turchia, Francia e Slovenia restano in fondo alla classifica, con soglie comprese tra i 58 e i 62 anni. Un segnale forte che lascia intuire il futuro del lavoro in Europa: vivere di più significa anche lavorare di più. E, forse, dover riscrivere completamente il significato della parola “riposo”.