IMU, arrivano i RIMBORSI a sorpresa | “Scusateci, avete pagato troppo”: per gli italiani è una grande notizia

IMU Rimborso (Canva) Madonielive.com
Rimborso IMU: potresti averne diritto anche tu. Se c’è questo dettaglio devono restituirti tutto, di cosa si tratta e come fare richiesta.
In tempi in cui le tasse sembrano solo aumentare, nessuno si aspetta di ricevere una buona notizia dal fisco. Eppure, qualcosa si muove.
Alcuni cittadini italiani stanno scoprendo di avere diritto a una somma inattesa, frutto di un eccesso versato anni fa.
C’è chi ha pagato troppo, chi non doveva pagare affatto e chi, per colpa di altri, si è trovato a coprire imposte ingiuste.
La sorpresa riguarda l’IMU, ma non è per tutti: serve capire quando e come richiedere il rimborso.
Quando l’IMU si può recuperare: i casi che danno diritto al rimborso
Ogni anno, milioni di contribuenti versano l’IMU senza immaginare che un semplice errore di calcolo, una doppia registrazione o una modifica normativa possano trasformarli in creditori dello Stato. Succede più spesso di quanto si pensi: un importo sbagliato, un immobile esente, una detrazione non applicata correttamente. La normativa stabilisce che chiunque abbia versato importi non dovuti o superiori a quanto realmente spettante può chiedere la restituzione entro cinque anni dal pagamento o dal momento in cui si riconosce il diritto al rimborso.
In questo periodo è sufficiente presentare la domanda al Comune dove si trova l’immobile, allegando documenti che provino l’errore o la causa della restituzione. Casi particolari riguardano anche gli immobili occupati abusivamente. Qui entra in gioco un cambiamento decisivo: la Legge di Bilancio 2022 e la successiva sentenza della Corte Costituzionale del 2024 hanno stabilito che il proprietario non è tenuto a pagare l’IMU se non può disporre del proprio bene, con effetto retroattivo agli anni precedenti. Un passo che ha aperto la strada a centinaia di richieste di rimborso.
Come ottenere il rimborso IMU: tempi, documenti e scadenze da rispettare
Per recuperare l’importo pagato in eccesso, il contribuente deve compilare un’apposita istanza di rimborso indirizzata al Comune, indicando l’anno di riferimento, la cifra corretta e quella versata, le ricevute di pagamento e una breve spiegazione dell’errore. Ogni Comune dispone di un modulo ufficiale, ma è valida anche una richiesta in carta libera con i dati completi. L’ente ha 180 giorni di tempo per rispondere. Se entro questo termine non arriva alcuna comunicazione, si può inviare un sollecito tramite PEC o raccomandata. In caso di esito positivo, il rimborso avviene tramite bonifico bancario o accredito diretto.
Il termine di cinque anni per la presentazione della domanda resta essenziale: oltre quella soglia, il diritto decade. Per questo, molti cittadini si stanno muovendo in queste settimane per controllare le proprie posizioni fiscali, soprattutto dopo la conferma del diritto al rimborso per gli immobili occupati abusivamente. È un’occasione inaspettata, ma concreta: per una volta, il rapporto tra cittadini e fisco si tinge di buone notizie. Un piccolo segnale di equilibrio che restituisce fiducia, almeno a chi ha pagato troppo e ora può finalmente recuperare ciò che gli spetta.