Multiproprietà: un modo diverso di possedere casa che incuriosisce e divide

Scambio casa

Scambio casa (Canva) Madonielive.com

La multiproprietà immobiliare affascina con la promessa di vacanze garantite, ma nasconde costi e regole da conoscere prima di firmare.

Possedere una casa per le vacanze senza dover affrontare l’acquisto di un intero immobile sembra un sogno realizzabile.

La multiproprietà nasce proprio da questa esigenza: condividere costi e spese per garantirsi un periodo di utilizzo esclusivo ogni anno.

Ma dietro un concetto che appare semplice e vantaggioso si celano regole precise, vincoli contrattuali e obblighi economici.

Vale davvero la pena investire in questa formula? La risposta richiede attenzione e consapevolezza.

Un concetto di casa vacanze che attira sempre più persone

Chi non ha mai sognato di avere una casa al mare o in montagna senza dover affrontare l’acquisto di un immobile intero? La multiproprietà si inserisce proprio in questo desiderio: condividere l’investimento con altri, ottenendo un periodo di utilizzo esclusivo ogni anno. Ma dietro questa formula apparentemente conveniente si nascondono regole precise, vincoli contrattuali e spese non sempre trascurabili.

Questa particolare forma di comunione, basata sul “godimento turnario”, si è diffusa soprattutto nelle località turistiche. Resort, villette e appartamenti in zone di villeggiatura vengono frazionati in quote temporali che consentono ai diversi proprietari di goderne per periodi stabiliti. Una soluzione che può sembrare perfetta per chi ama tornare sempre nello stesso luogo, ma che richiede un’attenta valutazione prima di procedere all’acquisto.

Acquisto immobili
Acquisto immobili (Canva) Madonienotizie.com

Cosa sapere prima di acquistare una multiproprietà

Il primo elemento da chiarire riguarda la natura giuridica: la multiproprietà non è regolata da un articolo unico del codice civile, ma trova fondamento nel d.lgs. 427/1988, che disciplina i contratti con diritto di godimento su immobili per un periodo determinato. In pratica, chi acquista una quota ottiene un diritto esclusivo di utilizzo legato a giorni o settimane precise dell’anno. La durata minima di questi contratti è di un anno, con tutela del consumatore estesa anche a beni mobili adibiti ad alloggio, come navi o roulotte. Al momento della firma, deve essere consegnato un formulario informativo che indichi nel dettaglio il bene, le garanzie, i costi e le modalità di recesso. L’acquisto avviene tramite atto pubblico davanti a un notaio e prevede oneri aggiuntivi, dalle spese condominiali a quelle di manutenzione, proporzionate ai giorni di utilizzo.

Sul fronte economico, il prezzo varia molto: si va da 10.000 a 40.000 euro nelle località più richieste. A questi si aggiungono le spese di gestione, che spesso diventano il motivo principale per cui molti decidono di rinunciare alla propria quota. In caso di recesso, infatti, serve un atto notarile da iscrivere nei registri immobiliari. Esistono poi declinazioni diverse: la multiproprietà alberghiera, basata su servizi turistici e alloggi predefiniti, e quella azionaria, in cui si acquistano titoli societari che danno diritto al godimento turnario di una struttura. La multiproprietà, dunque, può rappresentare un modo innovativo e sostenibile di vivere le vacanze, ma solo se affrontata con piena consapevolezza delle regole e dei costi reali.