Gandolfo Librizzi nominato nella segreteria regionale del PD con la delega per le Aree interne

Un incarico che gratifica e sprona. Nominato nella segreteria regionale del Partito Democratico con la delega per le Aree interne.Ci sono incarichi che, più di altri, gratificano e spingono verso un impegno ancora più serio e determinato.Essere stato chiamato a far parte della segreteria regionale del Partito Democratico – partito che ho contribuito a fondare – con la responsabilità delle Aree interne, rappresenta per me un riconoscimento importante sotto due profili.
Il primo è personale: un attestato di fiducia che premia un impegno politico di lunga data, una storia che affonda le radici nella mia vita pubblica.Il secondo, ben più rilevante per il valore politico e strategico, è il tema stesso della delega ricevuta: le Aree interne.Riceverla anche in qualità di Sindaco di un piccolo comune madonita, Polizzi Generosa, significa riconoscere la centralità politica di un tema cruciale: il futuro delle Aree interne.Significa voler partire dai territori, dalle esperienze concrete che i comuni affrontano ogni giorno, per costruire una visione d’insieme capace di incidere realmente, superando tecnicismi e burocratismi, e avviando una vera svolta per le comunità coinvolte.
Cosa sono le Aree interne? Quante persone vi abitano?A livello nazionale se ne contano 115, a cui si aggiungono altre 13 individuate dalle Regioni.Complessivamente comprendono 3.834 comuni, pari al 48,5% del totale italiano. Sono soprattutto nel Mezzogiorno, dove rappresentano il 67% dei comuni (75% nelle Isole), il 36% della popolazione (45% nelle Isole maggiori) e circa il 70% della superficie territoriale (72% nelle Isole).
In Sicilia le Aree interne sono 11: “Madonie”, 26 comuni, circa 63.000 ab.; Nebrodi, 29 comuni, circa 79.000 ab.;
“Val Simeto”, 4 comuni, circa 69.000 ab.; “Calatino”, 9 comuni, circa 76.000 ab.; “Terre Sicane”, 12 comuni, circa 46.000 ab.; “Corleone”, 16 comuni, circa 48.000 ab.; “Troina”, 14 comuni, circa 83.000 ab.; “Bronte”, 11 comuni, circa 46.000 ab.; “Mussomeli”, 11 comuni, circa 42.000 ab.; “Santa Teresa di Riva”, 15 comuni, circa 30.000 ab.; “Palagonia”, 6 comuni, circa 56.000 ab.
Complessivamente sono coinvolti 153 comuni (su 390 comuni siciliani) per una popolazione complessiva di 638 mila abitanti.Questi territori, da almeno un decennio, sono oggetto di una specifica Strategia nazionale.
Perché? Perché sono realtà segnate da problemi gravi e strutturali: calo demografico, invecchiamento, fuga dei giovani, scarsa crescita economica, carenze nei servizi essenziali – sanità, scuola, mobilità – che alimentano un circolo vizioso di marginalizzazione e abbandono.
La sfida: rimettere al centro le Aree interne.
È per questo che diventa indispensabile affrontare con la giusta attenzione il tema delle Aree interne: metà del territorio nazionale e quasi due terzi di quello siciliano.Ignorarle significa condannare vaste zone del Paese alla desertificazione, con danni irreversibili all’equilibrio territoriale, sociale ed economico. E con costi, anche finanziari, più alti degli investimenti necessari per supportarle adeguatamente.
Serve una riflessione condivisa e sistematica, da tradurre in un’azione politica coerente, guidata da una visione strategica capace di mobilitare tutte le forze – politiche, sociali, economiche, istituzionali – a partire dai Parlamenti regionale e nazionale.Va costruita un’agenda politica seria, ambiziosa, degna della sfida epocale che abbiamo davanti.Un’agenda che non consideri le Aree interne un problema da gestire, ma una risorsa da valorizzare, per i servizi ambientali, agricoli e sociali che offrono all’intero Paese.
Un impegno collettivo, anche dall’opposizione.
Perció avvieremo un confronto ampio, aperto a tutti, perché tutti – nessuno escluso – siamo coinvolti nel destino delle Aree interne.Proporremo soluzioni concrete, investimenti mirati, strumenti tecnico-legislativi per intervenire su sanità, istruzione, mobilità, qualità della vita.Anche dall’opposizione è possibile offrire un contributo utile, una visione di governo per territori che chiedono attenzione e risposte.
Senza questo impegno, resta solo la fredda analisi contenuta nel Piano Strategico Nazionale delle Aree Interne approvato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Politiche di Coesione: “Accompagnare il percorso di spopolamento irreversibile, in modo da renderlo socialmente dignitoso per chi ancora vi abita.”
Come a dire: si salvi chi può.No. Noi vogliamo costruire un’altra strada.