All’interno dei più popolari casinò italiani autorizzati è possibile accedere a una buona selezione di metodi di pagamento, capaci di garantire sicurezza e trasparenza in fase di deposito e prelievo. Tra i più comuni troviamo sicuramente le carte di credito, quelle di debito e i portafogli elettronici, trainati da un colosso come PayPal. Ma chi frequenta queste piattaforme sa anche che per sfruttare l’ampia gamma di giochi offerti da un operatore, lo stesso PayPal è attualmente considerato il metodo più veloce, poiché garantisce ricariche immediate e prelievi in 24-48 ore.
E allora come mai il metodo più sicuro non viene accettato anche all’estero? Spesso infatti è molto difficile trovare casino non AAMS con PayPal, poiché i concessionari stranieri preferiscono dare spazio ad altre soluzioni. Vediamo quali sono!
PayPal e la sua grande affermazione in Italia
PayPal è un servizio di pagamento digitale accettato su scala globale, ed è stato fondato nel lontano 1998. Grazie all’apertura di un account gratuito associato a una mail, il giocatore può velocemente collegare il proprio conto bancario o le carte da gestire per tutti i pagamenti online. Grazie al buon livello di protezione permette così di accedere sui casinò online evitando di finire vittime di transazioni fraudolente o truffe.
Proprio per questo motivo è diventato un ottimo alleato per acquistare prodotti e servizi online, sia sui casinò dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ma anche su tantissimi diversi e-commerce. Ma la situazione cambia radicalmente per quei concessionari che rispondono alle normative di altre legislazioni, pur sempre autorizzati, ma non nel rispetto delle normative italiane che mirano a massimizzare la protezione per i giocatori italiani.
Perché PayPal non è disponibile nei casinò non AAMS?
Il quadro è piuttosto semplice: da parte sua infatti PayPal si affida a una politica aziendale molto rigorosa, in particolare per il settore del gambling online. E per questo, pur collaborando con tutte le piattaforme italiane legali, ha deciso di tirarsi indietro nel caso di quadri normativi che non considera ben regolamentati. Vediamo quindi quali sono le ragioni principali:
- Regole non conformi: PayPal collabora solo con piattaforme autorizzate e regolamentate da enti riconosciuti nel paese di riferimento. E come abbiamo detto i casinò non AAMS hanno sì delle licenze, ma non si affidano a quella italiana che servirebbe loro per offrire i propri servizi;
- Rispetto delle norme antiriciclaggio: il gioco d’azzardo è spesso considerato un settore ad alto rischio quando si parla di riciclaggio di denaro e le piattaforme straniere potrebbero non avere sistemi sufficientemente forti da prevenire tali attività;
- Protezione degli utenti: sui casinò stranieri non sempre è possibile garantire un’alta trasparenza e protezione per i giocatori che effettuano dei pagamenti. Per questo motivo l’azienda vive con meno libertà il proprio potere di controllo e supporto ai giocatori.
Lasciando quindi da parte PayPal, i casinò non AAMS scelgono di inserire nella loro vasta gamma di metodi di pagamento alternativi come le criptovalute, carte prepagate Paysafecard o altri portafogli elettronici e i sistemi di pagamento blockchain.
Conclusione
Come abbiamo avuto modo di vedere la scelta di non offrire PayPal come metodo di pagamento nei casinò non AAMS è una scelta non degli operatori, ma della stessa azienda. La piattaforma di pagamento digitale vuole offrire un contesto di pagamento sicuro, affidabile e soprattutto versatile, che possa così adattarsi al meglio anche con i servizi proposti dai casinò che operano con licenza. Rispetto ai giocatori italiani, PayPal è quindi un perfetto alleato per tutelare i propri diritti, i propri dati personali condivisi (che sono pochi) e l’efficacia dei pagamenti.
Trovare delle alternative valide nei casinò con licenza straniera è sicuramente possibile, anche sfruttando altri portafogli elettronici o le criptovalute. Ma difficilmente si potrà arrivare all’introduzione di PayPal in questi contesti fino a quando non si verificherà un adeguamento da parte dei concessionari non AAMS rispetto alle normative italiane.