«Quello che temevamo si sta puntualmente verificando. Ricevo da centinaia di sindaci e da moltissimi presidi sollecitazioni per rinviare la ripresa delle attività scolastiche prevista dal governo centrale per lunedì 10 gennaio. Avevamo anticipato al ministro che con queste norme nazionali sulla riapertura delle scuole sarebbe stato il caos, va ricordato infatti che in zona gialla le Regioni non hanno autonomia nel determinare la sospensione delle attività scolastiche. Ho appena scritto al presidente Draghi rappresentando la gravità della situazione delle ultime ore e ribadito le stesse perplessità da noi espresse nel confronto Stato-Regioni dei giorni scorsi.Valuteremo attentamente nelle prossime ore l’evolversi del contagio per valutare eventuali ulteriori provvedimenti». Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.

“Rimandare la riapertura delle scuole in Sicilia non è la soluzione ideale ma in questo momento è certamente la meno rischiosa”. Lo dichiara Claudio Fava, deputato regionale de I cento passi e Presidente della Commissione antimafia Regionale.Per il parlamentare regionale, “soprattutto in considerazione delle iniziative che, precauzionalmente, stanno prendendo molti sindaci della regione, chiediamo all’assessore Lagalla un atto di responsabilità e di non lasciare sindaci e famiglie in uno stato di incertezza e di confusione.”

Oltre 200 sindaci stanno partecipando in videoconferenza ad una riunione urgente indetta dal presidente dell’ANCI Sicilia, Leoluca Orlando, per fare il punto sulla ripresa delle lezioni.

Già nei giorni scorsi l’Associazione dei comuni siciliani aveva manifestato preoccupazione per il  dilagare dei contagi, sottolineando, in una nota inviata al presidente Musumeci e all’assessore Lagalla, la necessità di riprendere le lezioni in Dad.

Dal confronto di questo pomeriggio, che ha registrato gli interventi di tutti i sindaci allarmati dall’elevatissima percentuale di positivi, è emersa l’assoluta necessità di tratteggiare una linea comune in tutta l’Isola, assumendo tutte le precauzioni necessarie per evitare ulteriori contagi con l’obiettivo di garantire la sicurezza sanitaria degli studenti e delle famiglie.

I sindaci siciliani hanno sottolineato che “ci troviamo di fronte ad una situazione drammatica e al tempo stesso di incertezza che, purtroppo, non dispone di misure adeguate. Misure che il governo nazionale e la Regione siciliana devono assolutamente modificare. Tutto questo viene aggravato ulteriormente dal forte stato di stress cui sono sottoposte le strutture sanitarie. Bisogna, infine, garantire che  la raccolta dei rifiuti speciali COVID non gravi sul bilancio del comune e venga gestita, per competenza, dalle Asp”.

Dal dibattito in corso, facendo riferimento ai dati concreti che hanno fornito tutti i sindaci dell’Isola che hanno anche sottolineato come il tracciamento sia completamente saltato, è emerso un parere unanime: “l’apertura delle scuole in presenza a partire dal 10 gennaio sarebbe un atto irresponsabile. Non esistono, infatti, le condizioni minime di sicurezza e la possibilità da parte dell’Asp di fornire collaborazione adeguata alle autorità scolastiche”.