Conto corrente sempre più caro: la piccola voce che sta aumentando senza avviso | il costo che passa inosservato
Banca (pexels)
Avere un conto corrente oggi è una necessità, ma sempre più spesso sta diventando anche una spesa silenziosa che cresce nel tempo. Molti correntisti se ne accorgono solo quando controllano l’estratto conto con maggiore attenzione o quando confrontano le spese di un anno con quelle precedenti, scoprendo che il costo complessivo è aumentato senza un motivo evidente.
Non si tratta solo dei canoni mensili o delle commissioni più note, ma di una voce meno evidente che incide poco alla volta sul totale. Proprio perché diluita nel tempo e spesso presentata in modo poco chiaro, passa inosservata alla maggior parte dei clienti, che continuano a usare il conto senza rendersi conto dell’aumento.
Secondo le analisi pubblicate dalla Banca d’Italia sui costi dei conti correnti, la spesa media sostenuta dai cittadini tende a crescere anche quando le condizioni contrattuali sembrano invariate. Il motivo è legato a componenti accessorie che, pur avendo un peso limitato sulla singola operazione, finiscono per incidere in modo significativo sul bilancio annuale.
Perché il conto costa di più anche senza cambiare banca
Molti correntisti sono convinti che il costo del conto corrente sia legato quasi esclusivamente al canone mensile. In realtà, una parte rilevante della spesa complessiva deriva dalle commissioni sulle singole operazioni. Prelievi, bonifici, addebiti automatici, invio dell’estratto conto cartaceo o digitale: ogni servizio può avere un costo unitario che, sommato nel tempo, fa lievitare il totale.
Il problema è che queste voci non sempre vengono percepite come un aumento. Le commissioni possono crescere gradualmente o essere rimodulate senza attirare l’attenzione del cliente. Secondo la Banca d’Italia, anche piccoli incrementi applicati su servizi di uso frequente contribuiscono a spiegare perché molti conti risultino più cari rispetto al passato, pur senza modifiche evidenti al canone base.

La voce che passa inosservata e pesa sul totale finale
Tra le componenti meno considerate c’è il costo legato alla gestione operativa del conto, spesso indicato come spesa per singola operazione o per pacchetti di servizi. È una voce che non viene pagata tutta insieme, ma distribuita su decine di movimenti durante l’anno. Proprio questa frammentazione rende difficile percepirne l’impatto reale.
Secondo i dati della Banca d’Italia, l’aumento di queste micro-spese è uno dei fattori che spinge verso l’alto il costo medio annuo di un conto corrente. Chi utilizza frequentemente il conto, anche per operazioni quotidiane considerate “normali”, rischia di spendere più del previsto senza accorgersene. È un costo che non arriva con un avviso diretto, ma che si manifesta lentamente, movimento dopo movimento, rendendo il conto sempre più caro senza che il cliente ne abbia una chiara percezione immediata.
