Stretta sulle multe in città: aumentano gli importi per chi sgarra nei divieti quotidiani | il dettaglio che colpirà migliaia di automobilisti
Compilazione di una multa (pexels)
Il nuovo Codice della Strada introduce una stretta severa sulle infrazioni urbane più comuni, con aumenti significativi degli importi delle multe e un dettaglio operativo che, secondo le nuove regole, coinvolgerà migliaia di automobilisti nelle principali città italiane.
Le modifiche puntano a contrastare comportamenti che incidono ogni giorno sulla sicurezza e sulla fluidità della circolazione: soste irregolari, divieti ignorati, accessi non autorizzati alle corsie riservate e blocchi del traffico causati da parcheggi disordinati. In città, dove gli spazi sono limitati e la circolazione è spesso congestionata, ogni infrazione ha un impatto maggiore e il nuovo impianto normativo mira proprio a ridurre queste criticità con sanzioni più salate.
L’inasprimento delle multe nasce dalla volontà di rendere più efficace la disciplina urbana. Le autorità potranno far valere importi più alti e controlli più frequenti, soprattutto nelle zone sensibili come aree pedonali, piste ciclabili e tratti con limitazioni permanenti. Il risultato è un sistema molto meno tollerante rispetto al passato, pensato per scoraggiare abitudini consolidate tra gli automobilisti.
Quali multe aumentano davvero: il cuore della nuova stretta
Le sanzioni più colpite dall’aumento riguardano le violazioni considerate più dannose per la sicurezza urbana. Tra queste, la sosta vietata in punti pericolosi come scivoli pedonali, attraversamenti, fermate bus e piste ciclabili. In questi casi, gli importi aumentano sensibilmente rispetto alle precedenti fasce sanzionatorie, rendendo più onerose anche infrazioni che molti automobilisti ritenevano “di poco conto”.
Rientrano nella stretta anche gli accessi non autorizzati alle corsie riservate, dove il nuovo Codice prevede importi più alti e controlli intensificati. La logica alla base della revisione è chiara: impedire ai veicoli privati di intralciare il trasporto pubblico, considerato un elemento centrale nelle politiche di mobilità delle grandi città. Chi sgarra, ora, paga molto di più.

Il dettaglio che colpirà migliaia di automobilisti: cambia il sistema dei controlli
La vera novità che avrà un impatto su larga scala riguarda l’ampliamento dei dispositivi elettronici abilitati a rilevare automaticamente le infrazioni. Il nuovo Codice permette infatti ai comuni di estendere l’uso delle telecamere non solo alle ZTL, ma anche a corsie preferenziali, tratti riservati e perfino alle aree con divieti di sosta particolarmente critici. Le multe non dipenderanno più soltanto dalla presenza fisica degli agenti, ma verranno emesse in automatico non appena il sistema rileva la violazione.
Questo cambiamento coinvolgerà un numero enorme di automobilisti, perché aumenta la probabilità che ogni infrazione venga realmente accertata. Il margine di “tolleranza pratica”, cioè la possibilità di evitare la sanzione grazie alla mancanza di controlli, tende così a scomparire. Un’auto parcheggiata in divieto o in intralcio verrà rilevata e multata con maggiore frequenza, senza bisogno dell’intervento diretto della polizia locale.
Cosa cambia per chi guida in città: meno margini e importi più alti
Nella vita quotidiana significa che gli automobilisti dovranno fare molta più attenzione ai divieti urbani, soprattutto in zone dove la presenza di pedoni e piste ciclabili è elevata. La sosta anche di pochi minuti in un punto vietato può tradursi in una multa salata, mentre l’accesso non autorizzato a una corsia preferenziale potrà essere rilevato da più dispositivi contemporaneamente. Le città diventano ambienti dove le infrazioni “rapide” o “distratte” non passano più inosservate.
Il nuovo sistema non punta solo a punire, ma a cambiare le abitudini: l’obiettivo è liberare marciapiedi, fermate dei mezzi pubblici, piste ciclabili e aree pedonali, restituendo ordine e sicurezza alla mobilità urbana. Per gli automobilisti, però, questo significa confrontarsi con un regime sanzionatorio molto più rigido, nel quale anche le infrazioni più comuni possono pesare notevolmente sul portafoglio.
La stretta appena introdotta rappresenta dunque un cambiamento sostanziale nella gestione della circolazione cittadina: più controlli, multe più alte e meno possibilità di evitare la sanzione. Un segnale chiaro di un sistema che vuole trasformare la mobilità urbana e che, per farlo, ha scelto la via della severità.
