Le monete da 1 e 2 cent spariscono e cambiano i resti: i commercianti applicano arrotondamenti diversi | la prassi che crea differenze tra quartieri
Monete in mano (pexels)
Secondo quanto riportato nelle comunicazioni della Banca d’Italia, la riduzione dell’utilizzo delle monete da 1 e 2 centesimi sta modificando il modo in cui viene calcolato il resto nei pagamenti in contanti, con commercianti che applicano arrotondamenti differenti e con prassi che possono variare persino da un quartiere all’altro.
La Banca d’Italia spiega che la progressiva scomparsa delle monete più piccole deriva da una scelta legata ai costi di produzione e gestione, che risultano superiori al valore nominale dei tagli. Questa trasformazione, pur non eliminando formalmente i centesimi, sta portando a un riadattamento spontaneo delle abitudini commerciali, soprattutto nei pagamenti di piccolo importo. L’effetto più evidente è che molti esercenti hanno iniziato ad applicare arrotondamenti automatici sul totale, una prassi che però non è sempre uniforme.
Secondo la Banca d’Italia, l’arrotondamento dovrebbe essere applicato solo sul totale della spesa e non sui singoli prezzi esposti, mantenendo così la corretta trasparenza per il consumatore. Tuttavia, la realtà quotidiana mostra comportamenti diversi tra negozi, mercati rionali e attività di quartiere, con il risultato di creare differenze percepibili nelle somme finali pagate dai cittadini.
Perché la scomparsa dei centesimi sta cambiando il modo di dare il resto
La scelta di ridurre la circolazione delle monete da 1 e 2 centesimi nasce dall’esigenza di semplificare la gestione del contante e contenere i costi. La Banca d’Italia ricorda che prodotti e servizi possono continuare ad avere prezzi non arrotondati, ma quando il pagamento avviene in contanti e il resto non può essere composto con tagli così piccoli, si effettua un arrotondamento al multiplo di 5 centesimi più vicino.
Nella pratica quotidiana, però, le differenze sorgono perché non tutti i commercianti applicano l’arrotondamento nello stesso modo. Alcuni arrotondano sempre per eccesso, altri sempre per difetto, altri ancora seguono fedelmente la regola del valore più vicino. Questa varietà di comportamenti non dipende da un cambiamento normativo, poiché la Banca d’Italia specifica che le monete non sono state abolite, ma da un adattamento spontaneo che nasce dall’impossibilità di reperire quantità sufficienti di 1 e 2 cent nelle casse dei negozi. Così, l’operazione di dare il resto, un gesto che sembrava immutabile, si è trasformata in un campo dove regole e abitudini si mescolano.

Arrotondamenti diversi e differenze tra quartieri
Secondo quanto spiegato dalla Banca d’Italia, l’arrotondamento è legittimo solo entro criteri precisi: deve essere neutrale, deve avvenire sul totale e deve essere comunicato in modo chiaro. Ma nella pratica, la geografia degli arrotondamenti disegna mappe diverse in città diverse. In alcuni quartieri commerciali, soprattutto quelli con alto afflusso di turisti, l’arrotondamento tende a essere effettuato più spesso per eccesso, perché la presenza di clienti occasionali rende meno probabili contestazioni sul singolo centesimo.
In zone più residenziali, invece, la vicinanza tra commerciante e cliente porta spesso a comportamenti meno rigidi: molti arrotondano per difetto quando la differenza è minima, altri mantengono la regola del valore intermedio. Secondo la Banca d’Italia, questa varietà di prassi deriva dall’assenza di un obbligo che imponga un tipo di arrotondamento rispetto a un altro, purché il commerciante rispetti la regola generale e non modifichi i prezzi esposti. È quindi la quotidianità a generare differenze: due negozi distanti appena poche strade possono applicare arrotondamenti diversi, lasciando ai clienti la sensazione di un sistema poco uniforme.
Il risultato è un quadro in cui i cittadini percepiscono una piccola, ma costante, variabilità nei pagamenti in contanti. La Banca d’Italia sottolinea che il consumatore mantiene il diritto di pagare con qualsiasi taglio presente in circolazione, comprese le monete da 1 e 2 cent se le possiede, ma nella vita reale questa possibilità non sempre trova un corrispettivo pratico: molti negozi non dispongono dei tagli minimi e preferiscono adottare l’arrotondamento, giustificandolo con la scarsa disponibilità delle monete.
Le differenze tra quartieri diventano così uno specchio della relazione tra commercianti e clienti: nei contesti dove il rapporto è più stretto, gli arrotondamenti sono più favorevoli al consumatore; in quelli più dinamici o turistici, gli importi tendono a salire. La Banca d’Italia ricorda che la trasparenza resta il principio fondamentale e che ogni arrotondamento deve essere leggibile, comprensibile e applicato senza discriminazioni. Ma finché le monete da 1 e 2 cent continueranno a circolare sempre meno, la gestione del resto rimarrà un terreno in cui abitudini e interpretazioni diverse continueranno a convivere, creando differenze che si avvertono anche solo spostandosi da un quartiere all’altro.
