Famiglie in fila all’anagrafe digitale: il bug che blocca la CIE in alcune città | cosa emerge dai dati del Ministero dell’Interno
Ministero dell'Interno - Madonielive
Un bug imprevisto sta rallentando il rilascio della Carta d’Identità Elettronica in alcune città italiane, creando lunghe attese all’anagrafe digitale e mettendo in difficoltà molte famiglie, secondo quanto emerge dai dati diffusi dal Ministero dell’Interno.
Nelle ultime settimane numerosi cittadini hanno segnalato difficoltà nel completare la procedura online per ottenere o rinnovare la CIE, un servizio che dovrebbe velocizzare il processo ma che in alcune realtà si è trasformato in un percorso ad ostacoli. Le segnalazioni si concentrano soprattutto nelle città dove il sistema registra blocchi improvvisi durante la prenotazione, rendendo complicato per gli utenti accedere ai servizi essenziali e alimentando interrogativi su quali siano le reali cause del malfunzionamento.
Secondo il Ministero dell’Interno, il problema non riguarda l’intero territorio nazionale ma una serie di nodi specifici dell’infrastruttura, che incidono sul corretto funzionamento della piattaforma digitale. Questo ha generato un’inevitabile disparità tra città in cui la procedura funziona regolarmente e altre in cui ottenere un appuntamento è diventato un’impresa. Le famiglie, costrette a tentare più volte l’accesso, percepiscono la situazione come un ennesimo esempio di criticità nei servizi digitali che dovrebbero semplificare la vita quotidiana.
Il bug che paralizza la procedura e perché colpisce solo alcune città
Dai dati tecnici riportati dal Ministero dell’Interno emerge che il blocco del sistema non è dovuto a un sovraccarico costante, ma a una serie di interruzioni irregolari che si verificano in concomitanza con picchi specifici di accesso. Il bug, legato a una componente dell’infrastruttura software, impedisce alla piattaforma di completare la registrazione della richiesta, costringendo gli utenti a ripetere il processo più volte. Questo fenomeno è stato osservato soprattutto nei territori in cui i volumi di rilascio della CIE sono più alti oppure in cui i comuni hanno registrato negli ultimi mesi un aumento significativo delle domande.
Le famiglie che cercano di prenotare un appuntamento si trovano così a fronteggiare pagine che si bloccano, errori di caricamento e procedure che si interrompono prima della conferma finale. Secondo il Ministero dell’Interno, la difficoltà è accentuata nelle città dove la rete informatica locale presenta rallentamenti o dove gli uffici anagrafe hanno integrato nuovi sistemi senza un aggiornamento completo. Questo concatenarsi di fattori ha trasformato un semplice procedimento digitale in un percorso lungo e incerto, inducendo molte persone a chiedere chiarimenti sulle reali tempistiche della risoluzione e sul motivo per cui il disservizio non venga distribuito in maniera omogenea.

I dati del Ministero e l’impatto sulle famiglie che attendono la CIE
L’analisi pubblicata dal Ministero dell’Interno mostra chiaramente come il problema abbia colpito in modo disomogeneo il territorio nazionale. In alcuni capoluoghi i tempi di attesa si sono allungati fino al punto da saturare gli sportelli fisici, costringendo le famiglie a recarsi direttamente in comune dopo aver tentato invano la procedura online. In altre città, invece, la piattaforma continua a funzionare senza particolari criticità, creando un divario che solleva dubbi sul processo di aggiornamento software e sulla sua distribuzione. Questi dati evidenziano come la gestione tecnologica non proceda allo stesso ritmo in tutto il Paese, rendendo più vulnerabili le città con maggior carico di richieste.
Le famiglie che si trovano a dover rinnovare la CIE per motivi urgenti, come viaggi, scadenze burocratiche o iscrizioni scolastiche, sono quelle più penalizzate. Il Ministero dell’Interno ha indicato che il bug è in fase di risoluzione, ma non ha fornito tempistiche definitive per il ripristino totale della piattaforma. Nel frattempo, molte amministrazioni stanno aumentando temporaneamente gli slot disponibili agli sportelli fisici per compensare i disservizi digitali. Tuttavia, questa soluzione crea ulteriori code e richieste di assistenza, trasformando l’anagrafe digitale in un collo di bottiglia che blocca attività quotidiane essenziali. In questo quadro, emerge chiaramente come una componente tecnica possa incidere in modo significativo sulla vita amministrativa delle famiglie, rivelando un bisogno crescente di infrastrutture più stabili e uniformi.
