“PELLET CANCEROGENO”: ultim’ora, allarme rosso in Italia | Sono scattati i sequestri di massa

Stufa a pellet

Stufa a pellet (Canva) Madonielive.com

Scandalo in Italia: sequestrati oltre 1400 sacchi di pellet ritenuto cancerogeno. Allarme tra i consumatori alla vigilia dell’inverno.

Pellet cancerogeno, sequestri a raffica e paura tra chi si prepara all’inverno.

La notizia arriva da Pesaro e sta rapidamente facendo il giro d’Italia. Migliaia di sacchi sarebbero stati prodotti con materiali illegali e potenzialmente pericolosi per la salute.

Un’inchiesta ambientale ha portato alla luce un sistema di produzione fuori controllo, con conseguenze che potrebbero estendersi ben oltre la provincia marchigiana.

Mentre le autorità rassicurano sulla sicurezza dei controlli, cresce l’ansia tra i cittadini che usano il pellet per riscaldare le proprie abitazioni.

Pellet pericoloso, scatta l’allarme: sequestri e indagini a tappeto

L’indagine ha sollevato un tema cruciale: la sicurezza dei prodotti utilizzati per il riscaldamento domestico. I carabinieri forestali raccomandano di acquistare esclusivamente pellet confezionato e con etichetta leggibile, che riporti la provenienza e le certificazioni di qualità. La presenza di confezioni anonime o senza marchio deve far scattare subito un campanello d’allarme.

La formaldeide, usata in molti materiali industriali, è un additivo che, se bruciato, rilascia sostanze tossiche e cancerogene. Inalare i suoi fumi, anche in piccole quantità e per periodi prolungati, può provocare gravi danni all’apparato respiratorio. L’episodio di Pesaro serve dunque da monito: l’origine del pellet non è un dettaglio da sottovalutare. Con i costi energetici in crescita, molti si affidano a forniture economiche e poco tracciabili, ma il risparmio apparente può trasformarsi in un rischio reale per la salute e per l’ambiente.

Pellet sequestrato in grandi quantità – Fonte: account Twitter CentroPagina – madonielive.com

Pellet cancerogeno: come riconoscerlo e come difendersi

I carabinieri forestali del Nucleo Investigativo di Pesaro e Urbino hanno scoperto un’enorme quantità di pellet illegale, privo di etichettatura e realizzato con scarti di legno trattato con formaldeide, una sostanza classificata come cancerogena dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro. In totale, sono stati sequestrati circa 1.440 sacchi, pari a 22 tonnellate di materiale, pronti a finire sul mercato in vista della stagione fredda, come riportato dall’account Twitter CentroPagina. L’operazione, coordinata dall’Autorità Giudiziaria, ha portato anche al sequestro dell’impianto di produzione e alla denuncia del titolare dell’azienda coinvolta.

Le analisi di laboratorio hanno confermato la presenza della sostanza oltre i limiti di legge. I militari del NIPAAF, insieme ai reparti di Cartoceto e Urbino, hanno ricostruito una catena produttiva basata sul recupero di rifiuti pericolosi, una pratica non solo illegale ma anche gravemente dannosa per la salute pubblica e per l’ambiente. Le autorità intensificheranno i controlli su tutto il territorio nazionale per evitare nuovi casi simili. Nel frattempo, i consumatori sono invitati a verificare sempre provenienza e certificazioni: la sicurezza domestica comincia dalle scelte quotidiane.