Auto elettriche, prima ce le fanno comprare e poi ci massacrano | Arriva la nuovissima tassa: ecco a partire da quando

Auto elettrica (Canva) Madonielive.com

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Dopo anni di incentivi e promesse green, il sogno delle auto elettriche rischia di trasformarsi in una sorpresa amara. Cosa sta per accadere.

Doveva essere il simbolo del cambiamento, il passo decisivo verso un futuro sostenibile.

Le auto elettriche sono state presentate come la chiave per liberarsi dai carburanti inquinanti e dalle tasse sul petrolio.

Eppure qualcosa si sta muovendo in direzione opposta. In molti Paesi europei si parla già di un nuovo capitolo, meno “green” e più costoso, che potrebbe colpire proprio chi ha scelto la strada della sostenibilità.

Ma di cosa si tratta, e perché tutti ne parlano con tanta preoccupazione? Una nuova tassa in arrivo.

Auto elettriche: un cambiamento inatteso

Negli ultimi anni i governi europei hanno investito milioni di euro per spingere la transizione verso la mobilità elettrica. Bonus, incentivi e rottamazioni hanno convinto migliaia di automobilisti ad abbandonare il motore termico per passare a quello a batteria. L’obiettivo era ridurre le emissioni, migliorare la qualità dell’aria e tagliare i consumi di carburante, costruendo un futuro più pulito.

Ma ora il sistema mostra già le prime crepe. Gli Stati, privati degli incassi provenienti dalle accise sui carburanti, iniziano a fare i conti con un buco di bilancio sempre più grande. Intanto le auto elettriche continuano a crescere di numero, ma con loro cresce anche un dubbio che nessuno aveva previsto: chi pagherà il prezzo del futuro a emissioni zero?

Auto elettriche
Auto elettriche (Canva) Madonielive.it

Nuova tassa in arrivo: non sfugge nessuno

La risposta potrebbe arrivare dalla Svizzera, dove si discute una proposta che cambierebbe tutto. Dal 2030 le auto elettriche potrebbero essere soggette a una nuova tassa, pensata per compensare le mancate entrate fiscali causate dal calo delle vetture a benzina e diesel. Tra le ipotesi c’è una tariffa calcolata sui chilometri percorsi, con costi più alti per i veicoli più pesanti, oppure un prelievo sull’elettricità utilizzata per la ricarica. Un modello che potrebbe presto ispirare anche altri Paesi europei, Italia compresa.

E mentre in Europa si discute se rinviare la scadenza del 2035, che prevede la vendita solo di auto a zero emissioni, il sogno dell’elettrico rischia di trasformarsi in un lusso. Perché la sostenibilità, quando arriva il conto, non è sempre alla portata di tutti. Nel futuro, la mobilità elettrica dovrà trovare un nuovo equilibrio tra sostenibilità ambientale e sostenibilità economica. Le tasse potranno cambiare volto, ma il vero obiettivo resterà lo stesso: rendere il progresso accessibile, pulito e davvero conveniente per tutti. Il futuro ci darà le risposte.