Tari, tassa rifiuti (Depositphotos) Madonielive.com
Un aiuto concreto per le famiglie italiane in difficoltà economica: sconti, agevolazioni ed esenzioni sulla Tari. Scopri chi può beneficiarne e come richiederli.
Pagare le tasse è un dovere, ma in tempi di difficoltà economica può diventare un peso insostenibile.
Per questo lo Stato ha introdotto nuove misure di sostegno per le famiglie con redditi bassi o numerosi figli a carico.
Oltre alle riduzioni previste dal bonus Tari, esistono anche vere e proprie esenzioni dal pagamento della tassa sui rifiuti.
Ma chi può accedervi e in che modo? Le novità 2025 offrono risposte concrete a chi ha più bisogno.
La Tari è la tassa che copre i costi di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani. È dovuta da chi occupa o detiene un immobile, indipendentemente dalla quantità effettiva di rifiuti prodotti. Con l’aumento dei costi della vita e l’inflazione, molti Comuni hanno deciso di rendere più accessibili le agevolazioni previste dal bonus Tari, introdotto per sostenere le famiglie in difficoltà economica.
Il bonus Tari consente una riduzione del 25% sull’importo della tassa per tutti i nuclei familiari con ISEE inferiore a 9.350 euro, o fino a 20mila euro nel caso di famiglie con almeno quattro figli a carico. L’agevolazione, finanziata in parte dal Fondo nazionale per il bonus sociale, viene riconosciuta automaticamente a chi già beneficia dei bonus luce, gas e acqua. Un modo per semplificare le procedure e garantire maggiore equità nella gestione dei servizi pubblici essenziali.
Oltre agli sconti, alcune famiglie possono ottenere l’esenzione totale o parziale dal pagamento della Tari. I nuclei con ISEE compreso tra 0 e 6.250 euro possono richiedere l’esonero completo del tributo, mentre chi ha un reddito compreso tra 6.250 e 7.500 euro può beneficiare di una riduzione del 50%. Le richieste devono essere presentate al proprio Comune di residenza, allegando l’attestazione ISEE aggiornata e la documentazione richiesta per accedere al beneficio.
Le esenzioni e le agevolazioni non solo alleggeriscono il carico economico delle famiglie più fragili, ma contribuiscono anche a una maggiore giustizia sociale, favorendo il principio di solidarietà nella gestione dei servizi pubblici. In molti Comuni italiani, queste misure rientrano in un piano più ampio di sostegno al reddito e di contrasto alla povertà energetica, che mira a garantire un accesso equo ai servizi fondamentali. Un piccolo ma importante passo verso un Paese più inclusivo, dove nessuno resti indietro.
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