Accensione termosifoni (Canva) Madonielive.com
Da ottobre tornano i termosifoni accesi nelle città italiane. Il calendario ufficiale, le ore consentite e rischi per i trasgressori.
Con l’arrivo dei primi freddi, molti italiani si chiedono quando potranno finalmente accendere i caloriferi.
Le regole, però, non sono uguali in tutta Italia: la legge stabilisce periodi precisi in base alla zona climatica, e non rispettarli può costare caro.
Mentre al Nord i termosifoni si riaccendono già a ottobre, nel Sud bisognerà attendere ancora qualche settimana.
Ma cosa succede se si anticipa troppo l’accensione per combattere il freddo? Attenzione alle sanzioni.
Il calendario delle accensioni è fissato dal Dpr 412 del 1993, che divide l’Italia in sei zone climatiche, dalla A alla F. Le date cambiano in base alla temperatura media del territorio, così da evitare sprechi energetici e garantire un uso equilibrato del riscaldamento. Dal 15 ottobre tocca alle città del Nord, come Milano, Torino, Venezia e Bologna, dove è consentito tenere i termosifoni accesi fino a 14 ore al giorno.
A Roma e nel Centro Italia si dovrà attendere il 1° novembre, con un limite di 12 ore. Nelle regioni del Sud, invece, l’accensione è prevista tra metà novembre e inizio dicembre, con orari ridotti da 6 a 10 ore giornaliere. Nelle località di alta montagna, rientranti nella zona F, non esistono limiti: si può accendere tutto l’anno, se il clima lo richiede.
Nonostante il freddo, anticipare l’accensione del riscaldamento o tenerlo acceso oltre le ore consentite può costare caro. Le sanzioni per chi viola le regole vanno da un minimo di 500 a un massimo di 3.000 euro. Queste multe possono essere applicate sia ai condomìni sia ai privati. I controlli spettano ai Comuni, che possono anche emanare ordinanze speciali in caso di ondate di freddo o caldo anomalo, anticipando o posticipando le date ufficiali.
Accendere i termosifoni in anticipo senza autorizzazione, oltre a rappresentare una violazione, comporta un maggiore consumo energetico e quindi un impatto economico e ambientale più elevato. La norma punta infatti a bilanciare comfort e sostenibilità, evitando sprechi e limitando le emissioni. Meglio quindi attendere il giorno giusto o, se proprio il freddo non dà tregua, utilizzare sistemi temporanei a basso consumo. Un inverno più consapevole parte dal rispetto delle regole: piccoli gesti quotidiani che permettono di risparmiare, rispettare l’ambiente e vivere il calore domestico in sicurezza.
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