1º gennaio 2026: Addio IMU, confermata la prescrizione totale | Spariscono per sempre anche agli arretrati

IMU cancellato (Canva) Madonielive.com
Dal 1º gennaio 2026 cambia tutto per L’IMPOSTA IMU: arretrati cancellati e contribuenti sollevati. Ma non per tutti.
Una data che molti stanno cerchiando sul calendario, fallo anche tu se non vuoi perdere le novità legate all’IMU.
L’inizio del 2026 non sarà come gli altri: si parla infatti di una cancellazione che tocca direttamente la casa, bene primario per eccellenza.
Dopo anni di discussioni, cartelle, avvisi e solleciti, pare che il nuovo anno porterà un taglio netto al passato.
Ma a chi riguarda davvero questa svolta? Non è una misura universale e automatica: dietro questa apparente “liberazione” c’è una regola precisa da conoscere.
Una tassa che pesa sul bilancio familiare
Da sempre la casa è considerata rifugio e investimento, ma allo stesso tempo è anche uno degli ambiti fiscali più sorvegliati. L’imposta comunale sugli immobili è entrata stabilmente nella vita degli italiani, scandendo appuntamenti fissi di pagamento ogni anno. Che si tratti di abitazioni principali di lusso, seconde case o immobili a uso diverso, la scadenza non risparmia nessuno. In molti casi, proprio il mancato pagamento ha portato a cartelle esattoriali e lunghe attese, con cittadini alle prese con calcoli complessi e avvisi da parte del Comune.
Negli ultimi mesi, però, si è diffusa la notizia di una svolta clamorosa: dal 2026 alcuni contribuenti potrebbero dire davvero addio al peso degli arretrati. La domanda che tutti si pongono è se si tratti di una cancellazione generalizzata oppure di una misura riservata a determinate situazioni. Per capirlo, occorre guardare alla normativa sulla prescrizione dei tributi locali.
IMU e prescrizione: cosa cambia davvero dal 2026
Il 1º gennaio 2026 rappresenta un punto di arrivo: chi avrà raggiunto i cinque anni senza ricevere avvisi o solleciti dal Comune potrà vedere prescritto il debito relativo all’IMU. È questo infatti il termine stabilito per i tributi locali: trascorso un quinquennio senza che l’ente creditore abbia inviato un accertamento, la cartella esattoriale non potrà più essere richiesta. Non si tratta quindi di una cancellazione automatica per tutti, ma di una conseguenza diretta delle regole sulla prescrizione.
L’IMU resta comunque un’imposta da pagare secondo le consuete modalità: in un’unica soluzione entro il 16 giugno o in due rate, con saldo a dicembre. Le aliquote vengono stabilite dai singoli Comuni entro il 28 febbraio e dipendono dalla tipologia dell’immobile e dalla rendita catastale. Chi non rispetta i termini riceve un avviso esecutivo con cui il Comune richiede la somma evasa. Proprio da questi atti parte il calcolo della prescrizione: ogni sollecito interrompe il decorso e fa ripartire i cinque anni da capo. Il nuovo anno, dunque, porterà sollievo solo a chi si trova nelle condizioni precise previste dalla legge. Una “scadenza liberatoria” che conferma ancora una volta come conoscere le regole fiscali possa fare la differenza tra pagare e non dover più nulla.