Assegno di Inclusione, dal 1º gennaio aumenta l’importo | “Oltre 100€ in più”: ecco finalmente la nuova cifra esatta

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Un ritocco all’Assegno di Inclusione potrebbe garantire un extra inatteso fino a 130 euro l’anno. Ecco cosa sapere per non perderlo.

Il costo della vita cresce senza sconti e ogni euro guadagnato sembra evaporare più in fretta del previsto.

L’Assegno di Inclusione è diventato il salvagente di tante famiglie che faticano a chiudere i bilanci mensili.

Negli ultimi mesi si parla di una novità capace di trasformarsi in un piccolo ma concreto extra annuale.

Qual è la cifra di cui si discute e soprattutto a chi spetterà realmente questo aumento? Tutto sta cambiando.

Una misura sotto i riflettori: tra inflazione e nuovi calcoli

Dal 2024 l’Assegno di Inclusione ha preso il posto del Reddito di Cittadinanza, con un’attenzione particolare ai nuclei fragili. Un cambiamento che ha ridisegnato la platea dei beneficiari e portato con sé nuove regole, dai limiti di reddito alle scale di equivalenza. Il 2025 ha segnato un primo passo avanti: la soglia massima per un singolo è passata da 500 euro a circa 541,66 euro al mese. Una correzione che, pur non rivoluzionaria, ha interrotto anni di immobilismo sugli importi.

Gli analisti hanno sottolineato come l’aumento sia una risposta parziale all’inflazione che negli ultimi anni ha eroso il potere d’acquisto. Ciò che con 500 euro si acquistava nel 2019 oggi costa molto di più. Senza adeguamenti, il rischio è che il sostegno si svuoti progressivamente di significato. Per questo motivo il meccanismo di rivalutazione legato all’andamento dei prezzi diventa cruciale per migliaia di famiglie.

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L’aumento da 130 euro: cosa cambia davvero

La vera novità riguarda il futuro prossimo. Dopo l’adeguamento del 2025, si prospetta un ulteriore piccolo rialzo in linea con l’inflazione, stimata intorno al 2%. Per un singolo, questo significherebbe un aumento di circa 11 euro al mese, pari a 130 euro l’anno. L’assegno passerebbe così da 541,66 a circa 552 euro mensili. Una cifra che può sembrare ridotta, ma che per chi vive contando ogni spesa rappresenta un sostegno reale.

L’impatto cresce nei nuclei familiari con scala di equivalenza superiore a 1: in questi casi l’extra si applica su importi più alti, generando un beneficio maggiore. Per non perdere il rialzo, però, è fondamentale che l’ISEE e la Dichiarazione Sostitutiva Unica siano aggiornati e corretti, perché l’INPS calcola l’importo proprio su questi dati. Ritardi o errori possono tradursi in sospensioni o importi più bassi del previsto. Un controllo regolare nell’area personale INPS e il supporto di un patronato possono evitare sorprese e assicurare che l’aumento arrivi effettivamente sul conto.