Capre nei campi (Canva) Madonielive.com
Le capre selvatiche mettono in crisi agricoltura ed ecosistemi delle Eolie. Le comunità locali chiedono piani concreti e interventi rapidi.
Alle isole Eolie il problema delle capre selvatiche non riguarda più soltanto Alicudi o Ginostra, dove negli ultimi anni la situazione era diventata particolarmente evidente.
Il problema è sempre più evidente anche in altre località dove i danni sono sempre più ingenti.
I coltivatori richiedono interventi urgenti ed efficaci per ridimensionare il problema che si sta rivelando incontenibile.
La necessità di un piano regolatore si fa ogni giorno più importante e fondamentale per l’economia e la vita serena delle comunità. Cosa sta succedendo.
Il problema non si ferma a Vulcano. Anche Stromboli denuncia una situazione fuori controllo, con migliaia di capre che vagano liberamente e che solo in minima parte sono state rimosse negli anni. Gli interventi messi in campo finora, spesso limitati a trasferimenti parziali, si rivelano insufficienti di fronte a un numero così elevato di esemplari. Il territorio paga un prezzo altissimo: vegetazione distrutta, suolo eroso, ecosistemi che rischiano di alterarsi in modo irreversibile.
A fronte di questo scenario, cresce la frustrazione delle comunità locali, che da tempo chiedono piani concreti e duraturi. Non bastano operazioni isolate o misure emergenziali: il fenomeno richiede una strategia di lungo periodo, basata su censimenti aggiornati e azioni coordinate. L’obiettivo non è soltanto ridurre il numero delle capre, ma farlo in modo graduale e rispettoso, evitando squilibri ulteriori nell’ambiente.
Il tema delle capre selvatiche alle Eolie non riguarda soltanto gli agricoltori che vedono minacciata la loro fonte di reddito, ma tocca direttamente il futuro dell’arcipelago. Le isole, con la loro bellezza fragile e unica, vivono di turismo, di paesaggi intatti e di prodotti tipici che raccontano una storia secolare di fatica e di mare. Lasciare che questi elementi vengano compromessi significa tradire una memoria collettiva e mettere a rischio l’economia stessa del territorio.
Le voci che arrivano da Vulcano e Stromboli parlano di urgenza e di necessità di rispetto per un ambiente che non può più sopportare un consumo così rapido delle proprie risorse naturali. Le comunità chiedono ascolto, un piano serio e la volontà di proteggere le Eolie non solo per chi ci vive, ma per chiunque creda nel valore di un patrimonio che appartiene a tutti. Un bene che deve essere protetto in modo attivo ed efficace per non danneggiare gli abitanti in primis, e per mantenere intatto il prezioso territorio dell’arcipelago delle Eolie.
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