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Pensionamento anticipato con soli 20 anni di contributi: la verità che pochi conoscono

Pensionamento con soli 20 anni di contributi sembra impossibile. In realtà esiste una possibilità concreta: scopri come funziona davvero.

Quando si parla di pensioni, in Italia si apre sempre un capitolo fatto di regole complicate e aspettative incerte.

Il traguardo del ritiro dal lavoro appare spesso lontano, soprattutto con carriere discontinue e contratti precari.

Il sistema pensionistico nazionale è tra i più complessi d’Europa, richiedendo generalmente 67 anni di età e 20 di contributi.

Eppure, nonostante le difficoltà, esiste una strada che consente di uscire dal lavoro anche con il minimo dei requisiti.

Un sistema pensionistico pieno di regole e distinzioni

Il funzionamento delle pensioni italiane non è uguale per tutti: molto dipende dal periodo in cui si sono versati i contributi. Esistono tre regimi diversi. Il sistema retributivo riguarda chi aveva almeno 18 anni di contributi entro il 1995 e calcola l’assegno sulla media degli ultimi stipendi. Il sistema misto coinvolge chi ha contributi versati sia prima che dopo il 1996, con un calcolo che unisce retributivo e contributivo. Infine, c’è il sistema contributivo puro, che interessa chi ha iniziato a versare dopo il 1° gennaio 1996 e si basa esclusivamente su quanto effettivamente accumulato.

Questa distinzione è determinante, perché a parità di età e anni di contributi l’importo dell’assegno può cambiare sensibilmente. Ed è proprio da qui che nasce la possibilità, prevista dalla normativa vigente fino al 2026, di ottenere la pensione di vecchiaia anche con soli 20 anni di versamenti, a condizione che vengano rispettati precisi paletti.

Pensionamento anticipato (Pixabay) Madonielive.com

Pensione con 20 anni di contributi: quando è possibile davvero

Per accedere alla pensione di vecchiaia con 20 anni di contributi bisogna aver compiuto almeno 67 anni e soddisfare un ulteriore requisito: nel caso di chi rientra nel contributivo puro, l’assegno mensile deve essere almeno pari all’importo dell’assegno sociale, fissato nel 2025 a 538,69 euro. Chi non raggiunge questa soglia, nonostante abbia i 20 anni richiesti, dovrà attendere i 71 anni, purché abbia almeno 5 anni di contributi.

Esiste anche un’opzione di pensione anticipata a 64 anni, sempre per chi è nel contributivo puro, ma con condizioni rigide: l’importo deve raggiungere almeno tre volte l’assegno sociale, pari a 1.616 euro al mese. Inoltre, fino ai 67 anni, l’assegno non può superare cinque volte il minimo. Una regola che evidenzia quanto il sistema resti selettivo e penalizzante per chi ha carriere discontinue o redditi bassi. La possibilità di andare in pensione con soli 20 anni di contributi, quindi, è reale, ma riservata a chi rispetta parametri ben precisi. È consigliabile rivolgersi al CAF o al commercialista per avere un conteggio preciso valutare la possibilità di uscita anticipata dal lavoro.

Barbara Guarini

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