Ultim’ora: posticipato ancora l’inizio della Scuola | Ritardo deciso dal Ministero: tutti d’accordo per questi istituti

Banchi di scuola vuoti-Fonte-Canva-Afloimages-Madonielive.com
Quest’anno l’inizio della scuola è ufficialmente rimandato. Tanti studenti e insegnanti italiani sono rimasti letteralmente senza parole.
Scopriamo che cosa sta accadendo e perché la notizia è di quelle che non potranno passare di certo inosservate.
La campanella non suona e i banchi restano vuoti.
Ecco il motivo del ritardo inaspettato: rimandati compiti e interrogazioni.
Alunni fuori dai cancelli: posticipato, inaspettatamente, l’inizio delle lezioni.
Scuola, la campanella non suona in orario
Settembre è per antonomasia il mese degli inizi, ancor più di gennaio, che sancisce l’arrivo di un nuovo anno, e riveste un’importanza fondamentale, data soprattutto dall’inizio dell’anno scolastico. Dopo la pausa estiva infatti, che in Italia è molto più lunga che altrove, agli alunni delle scuole di ogni ordine grado ritornano tra i banchi.
Il rientro a scuola è previsto, con qualche differenza tra le diverse regioni d’Italia, sempre entro la metà del mese. Quest’anno però è accaduto qualcosa di molto particolare. Si tratta di un ritardo autorizzato e giustificato. Dunque non è solo slittata la data di inizio dell’anno scolastico ma c’è stato un vero e proprio appello che ha avuto come conseguenza quello di bloccare la campanella. Inutile dire che la notizia del posticipo delle lezioni ha suscitato moltissimo clamore. Scopriamo di che cosa si tratta e quali sono stati gli istituti scolastici coinvolti.
Il ritardo per alunni e insegnanti italiani
Come si legge tra le notizie pubblicate dall’agenzia stampa Ansa sul sito www.ansa.it, nelle scorse ore alcuni studenti italiani sono rimasti fuori dei cancelli non per scioperi o per ritardi ministeriali ma per un’iniziativa di grande importanza sociale. Negli ultimi giorni infatti, dalla rete scuola per la pace di Torino e Piemonte è stato lanciato un vero e proprio appello. La richiesta è stato accolta in modo molto positivo da parte dei presidi di diverse scuole si è concretizzato in un minuto di silenzio e di raccoglimento sia per gli alunni che per i docenti.
Come forse qualcuno avrà immaginato già, il motivo di questa pausa dalle lezioni, che in alcuni istituti si è tradotta in un ritardo di 60 secondi nell’inizio delle lezioni, perché si è tenuta proprio al principio della giornata scolastica, è legata al conflitto in medio oriente. Si è trattato infatti di un momento di raccoglimento dedicato alle vittime dell’atroce guerra tra Israele e Palestina. Una preghiera silenziosa per Gaza e per i civili, tristi e sfortunati destinatari degli attacchi israeliani. Il gesto, fatto da parte degli studenti torinesi, per mostrare la propria solidarietà e vicinanza al popolo palestinese è stato apprezzato anche dal Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.