In arrivo la TASSA per i LAUREATI ITALIANI: altri 900€ spillati dallo Stato Italiano | Ti conveniva rimanere ‘asino’

Tassa per i laureati, la decisione del governo italiano (foto pexels) madonielive.com
Nuova spesa prevista per tutti coloro che hanno frequentato l’università: lo Stato chiede altri 900 euro. Cambiamenti nel sistema.
Laurearsi in Italia ha un costo non indifferente: la spesa media annua è di circa 1.600-2.500 euro per corsi di laurea triennale, ma le spese variano molto in base al tipo di università, alla facoltà, se si vive fuori sede e alle eventuali agevolazioni fiscali (ISEE) o borse di studio.
Alla fine del percorso di studi, inoltre, sono sempre più numerosi i laureati che faticano a trovare un posto di lavoro che soddisfi le loro esigenze o sia in linea con le conoscenze acquisite.
Gli stipendi sono sempre più bassi e molti di loro scelgono di trasferirsi all’estero per sentirsi più gratificati. Ma, oltre alle difficoltà che la maggior parte dei laureati incontra, lo Stato Italiano ha deciso di infliggere loro un’ulteriore “pena”.
È prevista una tassa che ammonta a quasi mille euro per tutti coloro che hanno conseguito la laurea: tutto quello che c’è da sapere e i motivi di tale contributo.
Laurearsi in Italia: cosa sapere
Il sistema universitario italiano prevede due cicli principali di laurea: triennale e magistrale. Il processo richiede il superamento di test d’ingresso per alcuni corsi, il versamento di tasse annuali, che variano da circa 900 a 4.000 euro per le pubbliche e molto di più per le private, e la possibilità di accedere a borse di studio basate su reddito e merito.
Negli anni sono aumentati i giovani che hanno conseguito una laurea: la percentuale di persone tra i 25 e i 34 anni con un titolo universitario ha raggiunto il 30,6% nel 2023, un dato in crescita ma inferiore alla media europea. I laureati italiani hanno un’età media tra i 25-26 anni ed è proprio in questa età che iniziano ad immettersi nel mondo del lavoro. Ma per loro lo Stato Italiano ha pensato ad un’ulteriore mazzata.
Tassa da 900 euro: cosa sapere
Ad oggi, tutti coloro che hanno conseguito la laurea, hanno la possibilità di convertire gli anni di studio universitario in anni contributivi per la pensione, versando un costo al fine di anticipare l’età pensionabile o aumentare l’importo dell’assegno. È stata presentata una proposta di legge che intende fissare il costo del riscatto della laurea a 900 euro, ma solo per il personale del comparto istruzione e ricerca che rientra nel sistema contributivo, quindi solo per chi ha iniziato a versare contributi dall’1 gennaio 1996.
Fissare il costo del riscatto a 900 euro, secondo la proposta di legge, renderebbe l’accesso più semplice anche per i lavoratori che hanno uno stipendio medio/basso e che intendono raggiungere prima i requisiti contributivi per la pensione, ma potrebbe presentare anche degli svantaggi: in questo caso, infatti, la pensione potrebbe essere leggermente più bassa rispetto a chi sceglie il riscatto col calcolo ordinario.