Società

Il Beppe Forti e il GRT: l’unione fa la forza

Ritrovato al GAL Hassin, assieme al Beppe Forti di Montelupo Fiorentino, l’asteroide 2014 YS43 dopo oltre 10 anni dall’ultima osservazione.

Era una notte stellata quella del 27 luglio scorso. Alessandro Nastasi della Fondazione GAL Hassin assieme ad Alessio Squilloni dell’Osservatorio Montelupo Fiorentino e fisico dell’Università degli Studi di Siena avevano pianificato le osservazioni di alcuni asteroidi interessanti da osservare, tra cui 2014 YS43. Questo oggetto era stato osservato soltanto tra il dicembre 2014 e il gennaio 2015, scomparendo poi agli occhi delle più importanti survey di asteroidi. Da qualche giorno l’asteroide veniva indicato come potenzialmente osservabile anche per il telescopio a grande campo di 40 cm, il Galhassin Robotic Telescope (GRT). Tuttavia, l’osservazione si prospettava estremamente difficile in quanto la sua posizione era molto incerta e la sua luminosità molto bassa.

L’indomani mattina Nastasi e Squilloni hanno lavorato alle immagini ricavate durante tutta la notte con il GRT e, dopo alcuni tentativi, utilizzando delle funzioni avanzate nel software di analisi, l’asteroide è apparso sul monitor. Dopo un iniziale momento di sorpresa, si sono affrettati a controllare le misure della sua posizione in modo che fossero coerenti con quelle degli altri osservatori ottenute 10 anni prima.

A questo punto era necessario riosservare lo stesso oggetto la notte successiva per poter pubblicare con dati più solidi la riscoperta dell’oggetto che, nel linguaggio tecnico, viene chiamata recovery. Purtroppo, giusto quella notte, il cielo di Isnello è rimasto coperto. Così, Squilloni ha pensato di contattare i suoi colleghi dell’Osservatorio Beppe Forti di Montelupo Fiorentino per il follow-up osservativo. L’indomani è arrivata la conferma che Montelupo aveva osservato 2014 YS43. Le misure del Beppe Forti e quelle del GAL Hassin, assieme a quelle che nel frattempo erano state pubblicate dalla survey PAN-STARRS 2 nelle Isole Hawaii, con un telescopio di ben 180 cm di diametro di specchio, hanno permesso la pubblicazione della circolare MPEC 2025-O147 del Minor Planet Center (MPC), consultabile alla pagina Minor Planet Electronic Circular: https://www.minorplanetcenter.net/mpec/K25/K25OE7.html.

Nell’ambito dell’astrometria di asteroidi, la recovery di un oggetto dopo 11 anni con le strumentazioni utilizzate, il GRT e il Beppe Forti, rappresenta una vera sfida soprattutto oggi che si va a “competere” con le grandi survey di telescopi, come in questo in questo caso, oltre che in condizioni meteo non sempre favorevoli e con un inquinamento luminoso aumentato nel corso degli anni.

Il risultato ottenuto conferma anche la grande versatilità del GRT del GAL Hassin che, grazie al suo “grande campo” e all’alta sensibilità, rappresenta uno strumento eccellente per la recovery di asteroidi poco luminosi e che, altrimenti, rischierebbero di essere persi.

Continua, inoltre, a dare grandi risultati la collaborazione con l’Osservatorio Beppe Forti di Montelupo Fiorentino che, in questo caso, è stata fondamentale.  Anche per l’entusiasmo e la passione con cui si lavora assieme. Chi ha sognato e poi realizzato l’Osservatorio di Montelupo è Maura Tombelli, Premio GAL Hassin 2019, prima astronoma non professionista per numero di asteroidi scoperti, oltre 200. Maura ha dedicato uno di questi al GAL Hassin: l’asteroide (28007) GAL Hassin.

redazione

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