Oggi 27 luglio si celebra la Giornata Mondiale del Cane Randagio, nata per sensibilizzare l’opinione pubblica sul fenomeno dell’abbandono animale.È un momento per riflettere e agire concretamente per tutelare chi non ha voce, ma ha diritto alla vita, alla dignità, all’amore.
I numeri – seppur frammentari e spesso non aggiornati – parlano chiaro: oltre 600 mila cani vagano per le nostre strade, oltre 50 mila ogni anno vengono abbandonati, spesso nei periodi di vacanza, come se fossero oggetti ingombranti e non esseri viventi dotati di sensibilità. Una ferita aperta nel cuore del nostro Paese.La mancanza di dati certi e aggiornati è il primo grande limite di una battaglia che va combattuta con strumenti seri, scientifici e condivisi. Senza una mappatura reale del fenomeno, ogni intervento rischia di essere parziale e inefficace. Serve una rete nazionale di raccolta dati che funzioni, che unisca Comuni, ASL, Regioni e Ministero in un’unica grande azione coordinata.
Troppi canili al collasso, troppi animali costretti a una vita dietro le sbarre. Ma esistono alternative, come la figura del “cane libero accudito”, già prevista dalla legge ma ancora poco applicata. Una soluzione più economica per le casse pubbliche, più umana per gli animali. Serve però volontà politica, serve coraggio.
La nuova Legge, con l’inasprimento delle pene per chi abbandona o maltratta, è un passo avanti fondamentale: fino a un anno di arresto e multe fino a 60 mila euro, con aggravanti nei casi più gravi. Ma le leggi, da sole, non bastano. Devono essere applicate. E soprattutto, serve educazione e prevenzione.Fondamentale insegnare il rispetto per gli animali anche nelle scuole, coinvolgere i giovani, promuovere campagne contro l’abbandono.Come Assessore alla Tutela degli Animali, rinnovo il mio impegno a:
Continuare a sostenere le associazioni animaliste locali con azioni concrete;
promuovere campagne di sterilizzazione e microchippatura gratuite;
incoraggiare le adozioni consapevoli attraverso giornate dedicate;
e soprattutto: non voltare mai lo sguardo altrove.
Un cane randagio non è un problema da nascondere. È una responsabilità collettiva da affrontare con serietà, amore e giustizia.
Per ogni cane abbandonato, c’è una società che deve interrogarsi. E scegliere se restare indifferente o diventare migliore.
Salva Mancinelli
Assessore del Comune di Cefalù
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