Società

Enti locali, 2 milioni ai Comuni sede di uffici del Giudice di pace

L’assessore alle Autonomie locali Andrea Messina ha firmato il decreto che destina due milioni di euro ai Comuni che hanno scelto di mantenere attivi gli uffici del Giudice di pace sul proprio territorio. Si tratta di un contributo alle spese di funzionamento per le amministrazioni che garantiscono la continuità delle attività nonostante la riorganizzazione della geografia giudiziaria, prevista dal Decreto legislativo 156 del 2012, e la relativa soppressione di gran parte di questi uffici. 

Le risorse saranno distribuite tra le 34 sedi siciliane riconosciute dal ministero della Giustizia: il 40% in parti uguali tra tutti i Comuni sede degli uffici del Giudice di pace, il restante 60% in base alla popolazione residente nei Comuni che rientrano nel comprensorio servito da ciascun ufficio. Il decreto attua quanto previsto dalla legge regionale 1 del 2025 (articolo 6, comma 22). 

«Con questo intervento – dice l’assessore Messina – il governo Schifani garantisce e rafforza la presenza dei Giudici di pace in tutta la Sicilia, sostenendo concretamente i Comuni e assicurando ai cittadini un accesso capillare alla giustizia. Questi uffici rappresentano un punto di riferimento fondamentale per migliaia di persone, soprattutto nei piccoli centri, dove la loro chiusura significherebbe privare le comunità di un presidio di legalità e di prossimità istituzionale.

Non si tratta soltanto di una scelta amministrativa – prosegue Messina – ma di una precisa assunzione di responsabilità nei confronti dei territori. Questi uffici svolgono un ruolo essenziale nella gestione di numerose controversie quotidiane, contribuendo alla coesione sociale e alla tutela dei diritti. Preservarne l’operatività vuol dire anche dare continuità alla presenza dello Stato e contrastare ogni forma di disgregazione civile. Difendere la presenza dei Giudici di pace significa quindi difendere la giustizia di prossimità e rafforzare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni». 

La decisione del governo regionale risponde anche alle sollecitazioni emerse in sede parlamentare, dove era stata segnalata la necessità urgente di supportare alcune sedi a rischio chiusura per mancanza di risorse.

Il testo completo del decreto  può essere consultato a questo indirizzo.

redazione

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