Attualità

Termini Imerese,il percorso che conduceva nelle chiesette di Santa Marina “La Nova” e “La Novissima”

Un altro sentiero oramai non più esistente che dalla piana del San Leonardo conduceva sin sulla strada vicinale (ex regia trazzera), ci viene segnalato dall’agricoltore Giuseppe Aglieri Rinella, classe 1952. Il percorso – scorciatoia, terminava quasi al punto di mezzo della suddetta strada interpoderale. E permetteva ai fedeli di arrivare in un quarto d’ora circa, o nella chiesetta campestre di Santa Marina “La Nova” (oggi rudere), sita nella piana del Bragone, oppure in quella di Santa Marina “La Novissima”, ubicata a Cozzo Patara. Ci racconta il sig. Giuseppe: «Il viottolo saliva quasi ripido e tortuoso, attraversando, l’allora ricca vegetazione mediterranea e uliveti. Si scorgevano anche dei fondi privati, con alcune casette, o meglio, casotti di fortuna attorniati da alberi di mandorlo e gli immancabili ulivi secolari. Tra queste piccole casette rurali c’era anche la mia, ereditata dal nonno paterno, era costruita in pietra antica, dalle dimensioni di circa 3×3 metri. Io e mio padre la raggiungevamo, o a piedi, oppure a cavalcioni del mulo. All’interno della piccola costruzione, risaltava la mangiatoia, e il solaio, dove veniva conservato il fieno. Il viottolo si animava di gente nel periodo della raccolta delle mandorle (luglio), delle olive (da ottobre in poi, e a dicembre) e per l’immancabile festa di Santa Marina (settembre). Non molto distante si scorgeva il rudere del quattrocentesco Ponte Vecchio (1), io, attratto da ciò che rimaneva del vetusto monumento architettonico, lo raggiungevo in circa dieci-quindici minuti per ammirarlo. Agli inizi degli anni Ottanta del ventesimo secolo, il rustico monolocale fu abbattuto e sepolto. In realtà, la nostra proprietà fu espropriata (insieme ad altri appezzamenti privati), dal Comune di Termini Imerese per la realizzazione della discarica per lo smaltimento dei rifiuti. Da circa una decina di anni a questa parte, l’intera area è stata circoscritta e bonificata».

Ricordiamo che in merito alle chiesette dedicate alla nostra compatrona, per la loro identificazione cronologica, abbiamo adottato il seguente criterio, chiamandole: Santa Marina “La Vecchia” (non più esistente), Santa Marina “La Nova” (oggi rudere), e “Santa Marina “La Novissima”. In quest’ultimo edificio sacro, ogni anno, la prima domenica di settembre, si celebra la solenne messa in suo onore. Circa la descrizione e la geolocalizzazione delle aree rurali prese in esame, abbiamo consultato il Dott. Geol. Donaldo Di Cristofalo.

Foto n°1                         

«Bella panoramica della piana del S. Leonardo. In primo piano, sulla sinistra, il rilievo che culmina con la chiesetta di S. Marina. Al centro (circa) della foto si intravedono le due porzioni rimaste dell’antico ponte sul fiume (coordinate 37°58’59’’N – 13°40’33”E)».

Foto n° 2

«Questa foto mostra la porzione della piana, in sinistra idraulica, del S. Leonardo, che viene delimitata a sinistra dalla falda del Cozzo Patara, e a destra dal piede dell’ex discarica di S. Marina. Ben visibile l’invaso realizzato per raccogliere le acque piovane scorrenti sulla discarica stessa. In alto, poco a sinistra del centro, la spalla sinistra dell’antico ponte».

Foto n° 3

«La foto immortala il margine dell’altopiano del Bragone immediatamente sopra la zona descritta nelle foto precedenti. Il bivio, di coordinate 37°59’08”N – 13°40’18”E, individua l’accesso alla discarica dalla regia Trazzera (oggi strada comunale) che dalla SS.113 sale a S. Marina e da qui conduce al Vallone Giardinello, margine occidentale del Bragone».

Note:

(1) Giuseppe Longo 2025, I sentieri che conducevano a Cozzo Patara, sede della Chiesetta di Santa Marina “La Novissima”, MadonieLive, 27 aprile.

Bibliografia e sitografia:

Giuseppe Navarra “Termini com’era” GASM, 352 pp. 2000”.

https://santamarinadiscanioterminiimeresepa.blogspot

Ph. Antonio Annibale

Giuseppe Longo

redazione

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