Ci risiamo. Appena sul lungomare di Cefalù spuntano le barche da diporto ormeggiate, ecco che i bagnanti trovano in acqua pezzi di materia marrone galleggiante. É cacca? Nessuno fa il bagno col kit del piccolo ispettore d’igiene, ma sembra cacca e compare quando ci sono le barche.
I proprietari delle barche da diporto diranno che non è cacca, e se lo è non è stata la loro barca a sversare, l’ASP che non può fare controlli igienici tutti i giorni e in tutti i punti del lungomare, il Comune di Cefalù e che controllare le barche è compito della Capitaneria di Porto, che a sua volta non può mandare dei sub a spiare di nascosto se qualche barca sversa liquami in mare.
Così i proprietari delle barche ormeggiate nel lungomare di Cefalù si godono il panorama, e i bagnanti si godono la cacca.
Che fare? Il Comune potrebbe mettere in funzione un sistema fotografico per segnalare alla Capitaneria di Porto le barche che si avvicinano alla costa oltre il consentito, in maniera da fare scattare multe salate,e si potrebbe chiedere alla Regione Siciliana una disposizione per allontanarle dalla spiaggia. Del resto, non proibiamo alle auto di entrare nel centro storico?
Qualcuno dirà: ma così ostacolate il turismo da diporto!
Perchè, cosa porta a Cefalù questo turismo? Dormono sulle barche, mangiano sulle barche, inquininano col carburante perchè le vele le hanno per bellezza… Spende di più a Cefalù un bagnante per pagare l’ombrellone e le sdraio del lido che uno proprietario di barche.
É ora di fare qualcosa!
Giugno 2025
Marco Bonafede
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