La professoressa Ida Rampolla Dominci del Tindaro èmorta dopo un periodo di degenza ospedaliera.Da tempo Presidente della Biblioteca comunale Duca Lancia di Brolo, scompare una figura di primissimo piano nel mondo della cultura e del francesismo.Infaticabile e inesauribile nel promuovere e diffondere il ricco patrimonio della storia e della cultura di Polizzi Generosa, non ha mai smesso fino all’ultimo, pur alla sua veneranda età, di battere e ribattere sull’importanza di conoscere, valorizzare e diffondere i giacimenti ereditati dalla comunità di Polizzi Generosa provenienti dal suo millenario passato.Innumerevoli le sue iniziative e i suoi interventi, dotti eppure così accessibili a tutti.
Fieramente e orgogliosamente polizzana è stata tra i primi a dire dell’importante figura di Giuseppe Antonio Borgese di cui nel 2000 scrisse per la rivista di Palermo Rotary Cub, della proposta della Parco Letterario nelle Madonie attraverso l’opera di G.A. Borgese.Che dire, poi, del cardinale Rampolla, preminente figura della Chiesa natia di Polizzi Generosa di cui ella vantava con umiltà la parentela ma, soprattutto, l’origine polizzana e la sua grandezza di uomo.Troppo lungo sarebbe qui ricordarne il suo decennale impegno di docente e animatrice culturale, di cui a modo e tempo dovrà pur farsene momento riflessivo condiviso.
Infine, come non ricordare il suo nobile gesto emulato da altri di donare alla sua città natale cimeli di straordinario valore culturale e non solo, appartenuti al cardinale Mariano Rampolla del Tindaro che oggi sono esposti e ammirati in bella mostra di sé e della donatrice presso la nuova realtà museale istituita presso il Palazzo della.cultura, così come prima la ricca donazione di cimeli della scuola che rappresentano un momento importante della storia della didattica ponendo ancora una volta Polizzi all’avanguardia delle rare preziosità nel panorama culturale non solo regionale.
“Lascia un vuoto difficilmente colmabile nel mondo del sapere,dice il sindaco di Polizzi Generosa, Gandolfo Librizzi, dell’amore della cultura tout court, del legame viscerale profondo con questa fertile terra polizzana che lei amava tanto scandagliandone ogni più recondito aspetto non secondario nel panorama generale della cultura.”
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