Oggi celebriamo 79 anni di Repubblica, 79 anni di diritti, conquiste e partecipazione democratica, a partire dal 2 giugno 1946 che ha segnato l’ingresso delle donne nella vita politica del Paese conferendo loro il diritto di voto: una rivoluzione silenziosa e potentissima, da cui è cominciato il cammino verso una democrazia più vera, più giusta, più inclusiva. Questa giornata ci ricorda che la Repubblica si fonda sulla partecipazione popolare. Le masse alle urne, purtroppo, oggi sono solo un ricordo sfocato in bianco e nero. Il referendum non è solo uno strumento giuridico: è esercizio diretto di sovranità.

Ecco perché è fondamentale che l’8 e il 9 giugno prossimi si vada a votare sui quesiti referendari sul lavoro e sulla cittadinanza. A un governo che alimenta l’astensionismo e scoraggia la partecipazione, occorre rispondere con la mobilitazione. Urne e piazze devono tornare a essere piene. Tocca a noi, come Partito Democratico, ricostruire il rapporto tra le persone e la politica. Ascoltare, esserci, proporre, coinvolgere: questo è il compito di un partito serio che deve dare voce alle emergenze sociali.In questo 2 giugno non possiamo restare indifferenti agli orrori che si consumano da troppo tempo nella Striscia di Gaza. I crimini di guerra, le stragi di civili, la catastrofe umanitaria in corso non ammettono silenzio. Sentiamo addosso tutto il peso di stare dalla parte giusta della storia.

Le parole del Presidente Mattarella ci richiamano a una responsabilità morale e politica: il popolo palestinese ha diritto a una casa, a vivere in pace. La nostra Costituzione antifascista parla chiaro: l’Italia ripudia la guerra. Ed è su questo principio che l’Europa è nata: per garantire progresso, giustizia e pace.Le nostre comunità e le amministrazioni locali stanno reagendo e non sarà mai vana ogni forma di Resistenza.

Il nostro Partito, ha saputo fare rete insieme a tutte le forze di centrosinistra, prendendo una posizione netta e coerente. La mozione votata in Parlamento – con dieci punti chiari – chiede il cessate il fuoco immediato, lo stop agli aiuti economici e militari a Israele e il rispetto del diritto internazionale. Sabato 7 giugno saremo in piazza, ancora una volta, per chiedere pace e giustizia tra le nazioni. Siamo fieri di farlo da sinistra, e prendiamo le distanze da chi, anche dentro il nostro partito, sceglie il silenzio o la moderazione su una questione che chiede verità e coraggio. Il PD è il partito di tutti, ma non può essere per chiunque.Oggi, vogliamo anche celebrare una tappa importante per tutte le comunità democratiche siciliane e i circoli che sono stati impegnati in queste ultime settimane: si sono conclusi i congressi regionale e provinciale. Facciamo i nostri migliori auguri per un buon lavoro alla nuova Segretaria Provinciale Teresa Piccione – prima donna alla guida della nostra Federazione – e al riconfermato Segretario Regionale Anthony Emanuele Barbagallo. Va dato merito e atto dell’importante risultato conseguito sui territori dalla mozione di Mari Albanese. Ora, iniziamo a scrivere nuove pagine. Uniti, determinati, al lavoro per costruire un Partito veramente radicato tra le persone, capace di restituire a Palermo e alla Sicilia la speranza che meritano. Noi ci saremo e animeremo il dibattito in Assemblea Regionale e Provinciale.

Voglio chiudere con un appello alla responsabilità e al rispetto. Le tifoserie social, i toni esasperati ed esasperanti, gli attacchi personali, le parole d’odio – come quelle ascoltate in questi giorni persino sull’ennesimo femminicidio – non possono appartenere ad una società evoluta e degna di questo nome. Il nostro compito, come persone e comunità politica, è quello di contribuire ad educare, costruire, far crescere. Insegniamo alle nuove generazioni il valore del “no”, la forza del rispetto e la dignità della differenza, come capisaldi democratici. Solo così potremo rafforzare veramente le radici della nostra Repubblica.

Viva la Repubblica. Viva la Costituzione. Viva la partecipazione.

Lavoriamo insieme per la speranza.

La Segretaria 

Luciana Cusimano