Si è conclusa con una serata di grande partecipazione ed emozione la manifestazione “Cefalù fra passato e futuro”, organizzata dalla nostra Associazione Siciliana Musica per l’Uomo con il patrocinio del Comune di Cefalù. A chiudere il programma, domenica 1 giugno al Teatro Comunale, è stato il Festival dei Cantautori – Premio Mario Messineo, giunto alla sua seconda edizione.Il concorso, dedicato alla canzone d’autore come forma di espressione e narrazione contemporanea, ha visto due vincitori ex aequo: Luca Di Martino, con il brano “Novi misi”, e Salvatore Cangemi, con “I capperi”. Il premio della giuria tecnica, guidata dal Maestro Antonio Sottile e formata da Liana D’Angelo, Concetta Famularo, Ildebrando D’Angelo e Vincenzo Terrasi, ha riconosciuto la qualità e l’originalità delle due proposte artistiche, premiando la capacità di entrambi gli autori di raccontare, con autenticità, storie che parlano anche di noi.
Cangemi ha anche conquistato il consenso del pubblico, aggiudicandosi tutti e tre i premi della giuria popolare, presieduta da Salvatore Macaluso, Roberto Giacchino e Mimma Canalicchio.A condurre la serata è stata Daniela Guercio, che con eleganza e partecipazione ha guidato il pubblico in un percorso fatto di musica, emozioni e parole che hanno saputo toccare il cuore.Durante la serata sono stati anche consegnati gli attestati “Voce Poetica di Cefalù” ai partecipanti del progetto Parole in musica per Cefalù, che hanno contribuito alla realizzazione delle 15 canzoni originali dedicate alla città, pubblicate all’apertura della manifestazione.
Momento particolarmente toccante è stato l’omaggio a Mario Messineo: una poesia letta da Enzo Giannone e un ricordo commosso offerto dalla moglie, alla presenza dei figli Rosario e Gisella, hanno restituito il senso profondo di un premio che è insieme memoria, riconoscimento e impegno.Nel corso della serata è stata inoltre annunciata la terza edizione del Festival, che introdurrà una fase online: una novità pensata per allargare la partecipazione e aprire il concorso a nuove forme di coinvolgimento.
“La nostra tre giorni,dicono gli organizzatori, ha rappresentato molto più di una rassegna culturale: è stata un’esperienza corale, un invito a guardare la città con occhi nuovi, a intrecciare passato e futuro con la forza della bellezza condivisa.”