“Partire e restare sono i due poli della storia dell’umanità. Al diritto a migrare corrisponde il diritto a restare. La “restanza”, significa sentirsi ancorati e insieme spaesati in un luogo da proteggere e al contempo da rigenerare radicalmente” (Vito Teti).
“Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti” (Cesare Pavese).
Il brano prende spunto anche da queste riflessioni ,che unite ad un vissuto personale raccontano attraverso la conversazione di una telefonata tra due anziani, amici di gioventù, del lento e continuo spopolamento che i piccoli paesi del sud Italia stanno vivendo; una continua corsa verso la ricerca della “propria strada “, che porta con sé l’emigrare dalle proprie radici, dai propri affetti, un allontanarsi dalla propria identità che rischia di estinguere secoli di storia e tradizioni, compromettendo l’esistenza stessa futura di “un paese”.
Generazioni di persone “spaesate”, sempre più disorientate, pronte a remare contro il proprio destino, propensi all’abbandono per motivi di lavoro o altro, che ritornano sempre meno spesso al proprio paese, ma che portano nel cuore i sorrisi e i profumi di ogni strada mai dimenticata”.
Testo e musica: Luca Di Martino
Arrangiamento: Aldo Giordano
Hanno suonato
Luca Di Martino: Chitarre e voce
Aldo Giordano: piano, synth and additional sound
Daniele Guastella Due: Cori
Registrato, mixato e masterizzato presso RECstudio di San Cataldo (CL) da Aldo Giordano
Prodotto da LUCA DI MARTINO
Video girato a Racalmuto (AG) da Giacomo William Bennardo
Montaggio Luca Di Martino
Si ringraziano Carmelo Bello e Alfonso Chiazzese (attori per un giorno) per la simpatia e la disponibilità per le riprese.