Madonie

Blufi e Soprana: primi Comuni delle Alte Madonie a sostegno della lingua siciliana

«Riconoscere al siciliano lo status di lingua e di idioma identitario della Sicilia». Lo chiedono i consigli comunali di Blufi e Petralia Soprana (Madonie), attraverso una mozione approvata ieri all’unanimità che dà seguito alle rivendicazioni delle organizzazioni Cademia Siciliana e Trinacria, portate in piazza lo scorso 30 marzo. 

«Premesso che a causa della mancanza di un uso formale, la maggioranza dei siciliani non si sente a proprio agio nell’usare il siciliano nei contesti formali e nelle comunicazioni, alimentando così il pregiudizio che affligge la lingua e ostacolando lo sviluppo di una competenza linguistica nella propria varietà del siciliano, oltre che nelle altre – si legge nelle delibere approvate – chiediamo che la lingua siciliana venga riconosciuta ufficialmente dalla Regione Siciliana, a cui il presente atto verrà trasmesso». 

Il siciliano, infatti, nonostante una secolare tradizione e letteratura, oggi è tra le lingue d’Europa considerate vulnerabili: perde il 4% dei parlanti ogni 5 anni. «Sono orgoglioso del fatto che Blufi sia stato il primo comune delle Alte Madonie ad approvare la mozione – afferma Domenico Abate, presidente del consiglio -. Credo si tratti di una battaglia importante da sostenere: senza identità e radici, senza le nostre tradizioni e la nostra lingua, in questo mondo sempre più globalizzato, saremmo spaesati. Spero che la nostra approvazione sia di esempio per i tutti gli altri comuni del territorio». 

Anche il Sindaco di Blufi, Calogero Puleo, ha preso parola in consiglio, esprimendo il massimo sostegno alla proposta. «La lingua non è solo un mezzo di comunicazione, è il riflesso dell’identità culturale di un popolo, esprime la sua visione del mondo e il suo modo di pensare. Una frase pronunciata in siciliano non ha, spesso, lo stesso significato della traduzione in italiano – afferma Puleo -. Come istituzioni non possiamo che fare la nostra parte per la tutela della nostra lingua madre».

Anche il Comune di Petralia Soprana ha discusso e approvato la mozione. «In altre regioni di Italia, come la Sardegna, le lingue autoctone sono riconosciute e tutelate – afferma Pietro Macaluso -. È un passo importante che deve compiere anche la Regione Siciliana. Non bisogna vergognarsi di parlare siciliano, la nostra identità di siciliani è qualcosa di cui andare orgogliosi. Come scritto nella mozione, bisogna tenere conto delle tante varietà linguistiche presenti nell’isola, adottare norme flessibili e al passo con i tempi, mettendo in campo tutti gli strumenti necessari a far sì che l’uso del siciliano non si perda e anzi venga trasmesso alle nuove generazioni».

 

Redazione

Recent Posts

Istruzione, dalla Regione altri 3,5 milioni per aule immersive

Promuovere ambienti di apprendimento basati su innovazione e interattività potenziando, allo stesso tempo, i modelli educativi…

31 minuti ago

“Il Christus” ad Alcara Li Fusi: un viaggio emozionante nella Passione di Cristo

A causa delle avverse condizioni meteorologiche del 16 aprile, l'evento "Christus" ad Alcara Li Fusi…

1 ora ago

Isnello. Consiglio Comunale: il Governo riconosca lo Stato della Palestina

Il Consiglio Comunale di Isnello chiede al Governo il riconoscimento dello Stato di Palestina: un…

5 ore ago

La storia del Partigiano Calogero Bracco (documentario)

La storia del Partigiano Calogero Bracco di Petralia Sottana , morto a Trinità, provincia di…

5 ore ago

Economia, via libera dalla giunta alla task force per attrarre imprese. Schifani: «Vicini a chi vuole investire in Sicilia»

Economia, via libera dalla giunta alla task force per attrarre imprese. Schifani: «Vicini a chi…

6 ore ago

“Anuska”, brano di Beatrice Campisi con Francesca Incudine e il coro “Corda-Voci di Donne”, liberamente ispirato alla storia della partigiana Teresa Vergalli.

Per celebrare l'80° Anniversario della Liberazione d'Italia dal nazi-fascismo, Beatrice Campisi presenta "Anuska", un brano, il cui video è…

7 ore ago