La Settimana Santa di Petralia Sottana raggiunge il momento più alto di partecipazione emotiva con il sempre commovente “Ncuontru” a mezzogiorno della domenica di Pasqua. Sin dalle prime ore del mattino, le campane suonano ininterrottamente a festa annunciando la Resurrezione di Cristo. La processione viene aperta dalle Confraternite e dalle Congregazioni che recano palii, crocefissi, torcioni, “paliceddi” e “sergentine”, identificati per i colori degli ornamenti e seguendo rigorosamente l’ordine di fondazione, prima la più giovane e infine la più antica. Le due statue vengono portate attraverso il centro storico seguendo itinerari diversi per poi fermarsi in punti precisi del paese in prossimità del “Chianu ‘u Culleggiu”, dove attendono lo sparo dei mortaretti e il segnale dei cerimonieri: tre squilli di tromba tre spari. Il Cristo Risorto e la Madonna si muovono, si intravedono, corrono l’uno verso l’altra. La Madre riconosce il Figlio e a mezzogiorno in punto perde il velo del dolore. Madre e figlio si abbracciano, tra applausi, lacrime di commozione, volo di candide colombe, spari di mortaretti e note della banda musicale.
Una cerimonia coinvolgente, gioiosa, liberatoria, propiziatrice per tempi migliori.. Un rito di speranza e buona ventura tanto che un tempo, nei paesi limitrofi, era consuetudine inserire nei contratti di matrimonio che il marito facesse promessa di portare la novella sposa “ a Vìdiri U ‘Ncuontru” di Petralia Sottana, anche perché ritenuto uno dei momenti di celebrazione religiosa più belli e suggestivi del territorio. Ora nessuno impone più di inserire la partecipazione all’evento tra gli obblighi dello sposo, ma rimangono intatte la suggestione e la commozione di un momento di gioia collettiva nel vedere una Madre riabbracciare il Figlio che credeva perduto, come inalterato rimane l’intimo convincimento che assistere a questa manifestazione sia sempre di buon auspicio per i fedeli e i turisti che ogni anno accorrono numerosi.
Una puntata a Petralia offre l’occasione a turisti e visitatori per immergersi nel cuore del Parco delle Madonie e di apprezzare le sue risorse culturali, quelle naturali diffuse in tutto il territorio, il meraviglioso paesaggio, reso ancora più suggestivo dall’esplosione della primavera, e di coronare l’itinerario con le bontà della cucina e delle produzioni locali.
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