Ospedali non attrezzati per assistere le persone con disabilita’ e non adeguati per i non vedenti, visite mediche impossibili per chi sta in carcere, scomparsa dei presidi per persone con problemi di salute mentale, come la neuropsichiatria infantile, continua fuga dei medici verso il privato e trend in crescita del personale sanitario importato dall’estero.
Con le denunce raccolte a microfono aperto alla partecipatissima assemblea che si è svolta ieri pomeriggio al Cre.Zi. Plus, il Forum sanità pubblica Palermo e provincia si appresta a scrivere un Libro Bianco sullo stato di salute della sanità palermitana, dove confluiranno storie vissute e denunce sul diritto alla salute negato e sulla malasanità. Tra le altre iniziative annunciate, un’azione di protesta il prossimo 7 aprile per la giornata mondiale della salute.Dalla segnalazione del garante dei detenuti Pino Apprendi, sul fatto che nelle carceri non si riesce a realizzare la visita prenotata perché se manca la macchina o la scorta la visita si deve prenotare nuovamente, alla situazione dell’ospedale di Corleone senza pediatri e con le pazienti dirottate a Partinico e all’ospedale Ingrassia, malgrado le strade interrotte, affermando per di più “che per le donne è più chic partorire a Palermo”. E ancora, l’esigenza espressa da tanti di un’inchiesta sui pronto soccorso, a maggior ragione dopo che la Corte dei Conti ha condannato la Regione per inadempienza sul numero dei posti in terapia intensiva e nei centri di emergenza.
Un componente del Disability Pride ha denunciato anche che per accedere ad alcuni ausili si deve disporre di un certificato a pagamento del medico curante o del medico legale e che in molti ospedali i medici non sono preparati per trattare alcune disabilità, ad esempio il confronto con i pazienti autistici, e che non esiste nessun centro diurno di salute mentale e mancano medici specialisti in alcune discipline.
“Abbiamo ascoltato dalla viva voce delle persone e dai rappresentanti di numerose associazioni quello che accade in diversi ambiti della sanità pubblica. Siamo a un punto limite, il sistema sanitario si sta sgretolando in maniera irreversibile – è l’allarme che lanciano i portavoce del Forum sanità pubblica Palermo e provincia che ieri hanno raccolto le denunce: Ernesto Melluso, Laura Di Martino, Fabrizio Arena, Giorgio Martinico e Francesco Campanella – Le liste di attesa sono sempre più lunghe, laddove ancora ci sono, giacché spessissimo le aziende erogatrici chiudono le agende e con quelle anche la possibilità da parte dei cittadini e delle cittadine bisognose di cure di accedere a prestazioni essenziali e salvavita. Tutto ciò malgrado il governo regionale abbia destinato ed erogato somme ingenti al privato accreditato, senza esigere da questi un minimo di trasparenza”.Al centro di tanti interventi, proprio la situazione impossibile dei pronto soccorso, diventati sempre più “veri e propri gironi infernali” con l’accumulo di gente in barella o sulla sedia in attesa di un ricovero e la perenne crisi della medicina territoriale per la carenza dei medici di medicina generale. E si è detto anche delle ingenti somme del Pnrr destinate alla realizzazione di strutture e all’acquisto di apparecchiature “senza tenere conto della carenza di personale che rischia di renderle inutilizzabili”.
Il Forum con il libro bianco attende risposte dal governo regionale. “Abbiamo assistito a passerelle di svariati politici negli ospedali o nei pronto soccorso, come se non si conoscesse la gravità della situazione. Ma mai nessuna vera proposta per cambiare le cose. Da parte del governo regionale solo un rimescolamento di poltrone, per rispondere ad amici e partiti e non ai bisogni delle persone. E chi ha contribuito all’insuccesso della medicina territoriale oggi viene premiata come assessore. Tante le richieste di incontro inevase quando era dirigente Asp, verificheremo la capacità di sorprenderci da assessore”.L’esperienza del Forum di Palermo, nato nel luglio del 2023 da realtà animate dall’intento di dare battaglie contro le ingiustizie sociali e la malasanità, sta crescendo anche nella messa in rete con altre realtà simili italiane, per chiedere insieme l’applicazione dell’articolo 32 della nostra Costituzione.
E ieri, a questo proposito, il confronto è andato avanti con due collegamenti, il primo da Milano con Monica Vangi, segretaria Cgil Lombardia con delega al welfare e portavoce di Lombardia sicura. E l’altro da Roma con Elisabetta Papini, presidente del Forum per il diritto alla salute.“Il diritto alla salute – conclude il Forum – è un collante fondamentale delle battaglie per il lavoro di qualità, la prevenzione, la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro, per la riforma sulla non autosufficienza, per le persone con disabilità, con disagio mentale, con dipendenze, in regime di restrizione”. Tra le nuove adesioni Sinistra Italiana-Avs e Antigone.