Edificabile il tratto costiero in fondo al lungomare? Per la Soprintendenza NO, per la maggioranza consiliare SI.Il tratto costiero in fondo al lungomare – dice il consigliere di Innoviamo Cefalù Pasquale Turdo – è rimasto inedificato perché ricadente all’interno della fascia di rispetto dalla battigia che la Legge fissa in 150 metri.Il Prof. Trombino, nella variante generale al PRG, ha previsto in questo stesso tratto la costruzione di infrastrutture turistico-ricettive di altezza sino a 15,50 metri e con densità edilizia di 5 metri cubi al mq, sostanzialmente con i parametri edilizi più alti che il vecchio PRG aveva previsto solo nelle zone di completamento del centro urbano.


La previsione di Trombino – continua – era stata fatta propria dalla maggioranza consiliare che sostiene l’amministrazione in carica che l’aveva adottata nella seduta del 05-11-2021, rinnegando con i fatti lo spirito green e di tutela dell’ambiente di cui si riempiono la bocca e si compiacciono amministratori e Consiglieri di maggioranza, togliendosi di fatto dal petto una delle medagliette che di cui troppo spesso si vantano.L’Assessorato Regionale al Territorio – argomenta Turdo – in sede di primo esame della variante Trombino, ha fatto propria “l’indicazione di inedificabilità” che la Soprintendenza aveva espresso “con l’obiettivo di salvaguardare questo tratto costiero in ragione dei suoi requisiti di risorsa rara e irriproducibile, testimonianza della sua antica naturalità”.La maggioranza consiliare che sostiene l’Amministrazione in carica, in sede di controdeduzioni del Consiglio al parere dell’Assessorato Regionale, nell’ultima seduta consiliare del 12-02-2025 – dice Turdo – ha rigettato l’indicazione di inedificabilità dell’Assessorato ed ha riproposto la previsione di edificabilità del Prof. Trombino.Con l’approvazione definitiva della variante Trombino da parte dell’Assessorato, quale sarà il destino di questo tratto costiero?
Se l’Assessorato – conclude Turdo – dovesse bocciare definitivamente la proposta della maggioranza consiliare, l’Ambiente e Cefalù avrebbero di che ringraziare.Infatti, come scritto nel parere già espresso dalla Soprintendenza, l’edificazione altererebbe l’antica naturalità di questo tratto costiero.