Prosegue il braccio di ferro tra il governo regionale e i sindacati del settore forestale in Sicilia. Dopo mesi di trattative sulla riforma del comparto, i rappresentanti di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil – Tonino Russo, Adolfo Scotti e Nino Marino – si dichiarano insoddisfatti per la mancanza di certezze finanziarie emersa durante l’incontro a Palazzo d’Orleans.
“Il governo ci ha comunicato che al momento non ci sono coperture finanziarie per la riforma. Uscire da un incontro così senza risposte concrete è inaccettabile,” affermano i sindacalisti, annunciando una nuova convocazione con il presidente della Regione Renato Schifani e l’assessore al Bilancio Alessandro Dagnino per il 3 febbraio. Contestualmente, sono già previsti presidi in tutta la Sicilia e, in assenza di progressi, una mobilitazione generale del comparto.
Durante l’incontro, a cui hanno partecipato gli assessori regionali al Territorio e all’Agricoltura, Giusi Savarino e Salvatore Barbagallo, i dirigenti generali Fulvio Bellomo e Giuseppe Battaglia, e il capo di gabinetto Salvatore Sammartano, il governo regionale ha ribadito l’impegno a portare avanti la riforma con responsabilità e sostenibilità finanziaria.
“Stiamo lavorando per una riforma strategica che dia stabilità ai lavoratori e contribuisca alla tutela del territorio siciliano,” ha dichiarato l’assessore Barbagallo. Savarino, dal canto suo, ha garantito che il governo sta predisponendo risorse per il triennio e che il dialogo proseguirà con la massima serietà.
Tutto ciò non trova impreparati i lavoratori che si aspettavano una risposta del genere dal governo regionale: “D’altronde, potremmo tranquillamente che ciò era già messo in preventivo – dice Antonio David operaio forestale –Un governo che per trent’anni e qualunque sia il colore politico che rimanda a se, o agli altri, una decisione fruttabile per il territorio e per migliaia di famiglie e non trova la soluzione immediata, non è da accettare. Facile rimandare il tutto come se fosse un imprevisto attuale . Si trovano fondi per le sagre, teatri, amici e parenti e, quando si tratta di dare continuità reale ad un settore indispensabile per i fabbisogni giornalieri, tutti voltano le spalle. Suamo nauseati e schifati”
La situazione rimane tuttavia tesa, come testimoniato dalla manifestazione organizzata in piazza Indipendenza, dove oltre mille lavoratori hanno espresso il proprio malcontento. I sindacati sottolineano che, senza risposte concrete nella prossima convocazione, saranno pronte azioni di protesta su larga scala.
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