Quattro turisti tedeschi sono stati trovati intossicati da monossido di carbonio in una villa a Cefalù. Uno di loro è deceduto, aveva 36 anni.
E’ accaduto a Cefalù, i tre sopravvissuti sono gravi.Gli altri tre sono stati trasportati in ospedale per essere sottoposti a trattamenti in camere iperbariche. I vigili del fuoco intervenuti hanno trovato il camino della villetta ancora pieno di fumo. Molto probabilmente sono state le esalazioni provenienti dalla brace a causare l’intossicazione.
Le tre persone soccorse sono state portate in codice rosso negli ospedali di Partinico e Cefalù. Si tratta di due donne, una di 34, l’altra di 60 anni, e di un uomo di 63.
Diagnosi e primi soccorsi sono stati assicurati dalla Fondazione Giglio di Cefalù a tre turisti tedeschi giunti, la scorsa notte, in ospedale con il 118 per sospetta intossicazione da determinare.I sanitari del Giglio di Cefalù, in stretta collaborazione con il Centro Antiveleni di Pavia, hanno escluso l’intossicazione di tipo alimentare e trattato tempestivamente il caso come avvelenamento da monossido di carbonio, come rilevato dall’esecuzione dell’esame Emogasanalisi da cui è emersa una elevata percentuale di carbossiemoglobina.
I pazienti sono stati stabilizzati dai sanitari del Pronto soccorso, diretto da Emanuele Sesti, in collaborazione con l’Unità di Rianimazione del Giglio e trasferiti presso il presidio ospedaliero di Partinico per il trattamento in camera iperbarica come concordato con il CAV di Pavia.
Il trasferimento è stato gestito dall’Unita di Rianimazione del Giglio, in particolare dall’anestesista Antonino Tutone e dai medici del pronto soccorso Carmela Maria Buglino e Silvia Maltese, e Gaetano Vitello dell’equipe di neurologia del Giglio, che hanno trattato i pazienti sin dal loro arrivo in ospedale.