Sig. Presidente del consiglio comunale di Cefalù,
Voglio spiegare meglio in questa dichiarazione le ragioni della mia adesione al gruppo misto per evitare strumentalizzazioni gratuite, ed interpretazioni sbagliate della mia iniziativa.
Il senso del mio discorso, peraltro, mi pareva abbastanza chiaro, ma considerato che qualcun ha inteso tirarmi per la giacchetta come si usa dire preferisco essere massimamente esplicito.
In sintesi: è evidente che il fatto stesso di essere schierato da una parte in questa assemblea, ha costituito e costituisce un danno per il nostro Cefablù che è sempre piu apprezzato e diffuso principalmente dai nostri lettori che dal giorno della presentazione il 21 marzo son sempre aumentati, e per il quale ricevo molti complimenti da piu parti. Come abbiamo sempre dichiarato Cefablù non è con nessuno ma non è contro nessuno, e per essere coerente con questa impostazione ho preferito essere coerente con l’impostazione del giornale. Passare al gruppo misto non significa, come qualcuno avrebbe voluto fare credere, che sono passato all’opposizione, ma che come il giornale, in questo consesso, è piu opportuno che rimanga superpartes a difesa dell’interesse generale.
E QUESTA E LA PRINCIPALE CHE MI HA SPINTO A LASCIARE IL GRUPPO DI MAGGIORANZA.

Ciò non significa che non ci siano anche delle ragioni politiche, ovviamente, ma non le ho volute esternare nella mia precedente dichiarazione, per non alimentare ulteriori chiacchiericci strumentali.
Nei due anni e mezzo trascorsi di questa mia prima esperienza politica ho cercato di capire al meglio il funzionamento della macchina del comune e del consiglio. Ho cercato di approfondire alcuni dei dossier piu importanti e delle problematiche piu urgenti della società cefaludese.
Non sono sicuramente soddisfatto dei risultati da me raggiunti in termini di proposte politiche.
Infatti, l’attuale amministrazione non ha mai tenuto in conto le nostre proposte, spesso ignorandole, talvolta anche disprezzandole.
Ma al di là dei successi personali ho alcune convinzioni di carattere generale che poi alla fine hanno guidato le mie decisioni.
Con il risanamento del bilancio Cefalù ha chiuso brillantemente una difficile fase, forse la piu difficile della sua vita amministrativa, e si avvia verso un periodo florido che, come ho già avuto modo di dire, difficilmente sarà reversibile, nel senso che non credo che l’opinione pubblica accetterà chi vorrebbe dilapidare il patrimonio acquisito, e di questo bisogna dare pieno merito alla precedente e all’attuale amministrazione.
Con il risanamento del bilancio si chiude un capitolo e se ne apre un nuovo:
IL CAPITOLO DELLO SVILUPPO:
A COSA DOVRANNO ESSERE DESTINATE LE RISORSE CHE SI SONO LIBERATE CON IL RISAMENTO?
Su questo Cefalù e la Sicilia tutta, per la verità ha bisogno di un radicale cambio di rotta, a me piace definirla con un’utopia “Rivoluzione culturale” e noi vogliamo essere mi protagonisti di questa rivoluzione.
Utilizzeremo questi due anni che restano da qui alla fine della consiliatura per elaborare un programma di grande modernizzazione della città che metta al centro la persona, il cittadino e prima di tutti il cittadino di Cefalù, che dovrà essere il centro della programmazione politica, una politica che metta al primo posto i servizi per i cittadini e soprattutto per i residenti, che sono sempre piu penalizzati dal disordinato sviluppo turistico.
E appunto il nostro giornale è e sarà il primo motore del cambiamento, la sede del pubblico dibattito ed ospiterà liberamente tutti i punti di vista senza mai schierarsi, e e visti i numerosi attestati di stima che da tutte le parti riceviamo, nonostante qualcuno si ostina a dire che non lo legge; dalle sue colonne partirà il dibattito cui saranno chiamati tutti a partecipare, cittadini e forze politiche di qualsiasi colore politico ed estrazione culturale.
Dopo la chiusura della fase del risanamento economico io credo che la fase nuova, della crescita e dello sviluppo, che sia naturalmente democratico e sostenibile, deve vedere la partecipazione di tutti, affinche possa proiettare la nostra comunità verso mete ambiziose che più si addicono al suo rango di cittadina turistica tra le piu prestigiose al mondo.
Cefalù deve diventare a pieno titolo la perla del Tirreno.
Deve intercettare in tempo il cambiamento e la modernità e proiettarsi verso un futuro di grande respiro e di grandi prospettive; e la città ha tutti gli strumenti per farlo.
Per raggiungere questi obiettivi molto ambiziosi, oltre al contributo di tutti, è
necessario che si apra una fase politica nuova, una fase in cui si programmano grandi cambiamenti,
in cui vengano smorzati i toni dello scontro e si apra un dibattito nel merito delle singole questioni, bisogna che si passi dalla sterile contrapposizione frontale a un confronto civile di merito, affinché il cambiamento possa essere prima di tutto condiviso ma soprattutto indirizzato nella giusta direzione.
Che si apra un dibattito pubblico tra maggioranza e opposizione in città in cui l’opinione pubblica possa esprimere liberamente il proprio parere sulle scelte strategiche..
Rivolgo un appello a tutte le forze politiche di maggioranza e di opposizione, affinché possiamo archiviare il luogo comune che tutti i cefaludesi conoscono e che recita: Terra terra cuomu i varchi di Cefalù, che deve essere consegnato alla storia e consentire a questa città di spiccare finalmente il volo verso mete ambiziose, perché Cefalù possa scalare quanto piu possibile quella classifica delle migliori città per qualità della vita dove Bergamo la città della direttrice del nostro giornale è prima e Palermo è al 100° posto, e dove la Sicilia tutta occupa stabilmente le piu basse posizioni.

Cefalù 27 Dicembre 2024

Giuseppe Spinosa
Consigliere comunale m5s