L’Osservatorio Confimprese-Jakala segnala un mese di novembre a +1,5% a valore in flessione rispetto a ottobre. Nei settori merceologici, la ristorazione cresce al +6,3%, mentre abbigliamento-accessori cede diversi punti percentuali e torna in campo negativo a -2,6%.
La Sicilia è tra le 4 regioni che chiudono in negativo e non mostra segnali di recupero. Chiude il mese a -1,3% sotto la media Paese. È probabile che i siciliani abbiano deciso di rimandare gli acquisti al ponte dell’Immacolata, malgrado da calendario abbia avuto due giorni in meno sul 2023, ma soprattutto aspettare la corsa ai regali nelle due settimane a ridosso del Natale. È evidente la perdita di potere d’acquisto subita nel biennio precedente con la conseguente ricaduta sul ristagno dei consumi. Le città di provincia riflettono l’andamento della regione con i consumi in flessione con Palermo che chiude in campo decisamente negativo a -3,2%. Messina registra un -2,1%, leggermente meglio, sia pure sotto lo zero percentuale, anche Catania -0,1% e Siracusa -0,9%.Anche in questo caso i consumatori mostrano la debolezza della domanda e un atteggiamento prudente nelle spese relative ai tre macrosettori analizzati con l’attenzione rivolta all’acquisto dei beni primari, tralasciando le spese superflue
Nelle regioni è il Veneto sempre la migliore, sia pure su livelli più contenuti, a +2,7%. Il Trentino Alto Adige mostra gli andamenti più negativi -1,5%.
Nel mese di novembre l’Osservatorio permanente Confimprese-Jakala sull’andamento dei consumi restituisce un quadro ancora positivo a +1,5% a valore, ma in flessione rispetto al mese di ottobre (+3,5%). Il mercato, del resto, si aspettava un leggero cedimento non solo perché il Black Friday non crea più le aspettative euforiche del passato (quest’anno ha chiuso a +3,1%), ma anche perché i consumatori concentrano gli ultimi acquisti nel mese di dicembre, in cui notoriamente si concentra circa il 20% del fatturato annuo del retail, cosa che potrebbe riequilibrare la bilancia dei consumi.
Nei settori merceologici, a fronte di un totale mercato a +1,5%, la ristorazione compie un giro di boa rispetto al mese precedente e registra un ragguardevole +6,3%, segno di uno spostamento delle abitudini di consumo degli italiani, orientati all’entertainment ristorativo. Abbigliamento-accessori cede diversi punti percentuali rispetto al bimestre precedente e torna in campo negativo a -2,6%. Si nota, dunque, una nuova riduzione della spesa mentre a sorpresa torna in positivo altro retail a +1,3% dopo mesi di flessione. Anche in questo caso i consumatori orientano le proprie scelte d’acquisto verso i prodotti natalizi, gli addobbi per la casa, i servizi alla persona.0,6%
Nel progressivo anno gennaio-novembre 2024 vs gennaio-novembre 2023 si evidenzia un leggero miglioramento e si consolidano gli andamenti complessivi del 2024 con i settori ristorazione +1,1% e abbigliamento-accessori +0,9% di poco sopra la parità. Continua la battuta d’arresto di altro retail a -1,6%, che certifica la volatilità di alcune merceologie.
Nei canali di vendita si evidenzia un quadro tendenziale in area positiva. Tengono i centri commerciali +0,7% e crescono le high street +2,7%, segno di una ritrovata frequentazione dei centri storici delle città. La prossimità è a +1,7%, mentre il travel si ferma a +1,2%, penalizzato dai continui scioperi e dall’impennata dei prezzi dei trasporti. Si assiste a un andamento analogo all’estate con gli italiani disposti a spendere nei viaggi, ma spalmati in periodi fuori stagione e meno costosi.
«Dopo i promettenti risultati di settembre – dichiara Mario Maiocchi, direttore centro studi Confimprese – e ottobre le aspettative per novembre sono state disattese con una performance che, seppur positiva, riporta a valori intorno al 1% già registrati in corso d’anno. Si conferma quindi un quadro d’insieme in cui la domanda delle famiglie stenta a indirizzarsi in un percorso di vera crescita in attesa degli sviluppi della situazione economica e geopolitica internazionale dei prossimi mesi 2025. I retailer contano sulle vendite di dicembre che, secondo il nostro centro studi, dovrebbero crescere del +2,7% sul 2023 con forti aspettative sul week end prenatalizio, che dovrebbe portare a un recupero dei due giorni festivi persi nel ponte dell’Immacolata a causa del differente calendario».
L’Osservatorio permanente sull’andamento dei consumi nei settori ristorazione, abbigliamento-accessori e retail non food è elaborato a partire da dati consolidati e anonimizzati di fatturati delle aziende aderenti al progetto e dati Jakala, quali per esempio dati territoriali, dati socio-demografici, dati sui flussi anonimi di frequentazione dei luoghi.