Il Comando Provinciale Carabinieri di Palermo, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne e della campagna di sensibilizzazione internazionale “Orange the World”, illumina di arancione la propria sede, all’interno della quale è allestito uno dei locali destinato all’ascolto protetto delle vittime vulnerabili nato nell’ambito del progetto “Una stanza tutta per sé” in collaborazione con l’organizzazione “Soroptmist International d’Italia”.
A prendere parte all’iniziativa, il Comandante Provinciale di Palermo, il Generale di Brigata Luciano MAGRINI, il rappresentante nazionale della rete antiviolenza per la provincia di Palermo, il Capitano Gianluca VERDOLINO, il personale del Comando Provinciale e una rappresentanza dell’associazione “Soroptimist” di Palermo.
A partire dal 2014, l’Arma si è dotata di una “Rete nazionale di monitoraggio sul fenomeno della violenza di genere”, costituita da ufficiali di polizia giudiziaria (Marescialli e Brigadieri), con una formazione certificata nello specifico settore. Essi fungono da punti di riferimento per il personale dei Reparti sul territorio nello sviluppo delle indagini e sono elemento di raccordo, a livello centrale, con la Sezione Atti Persecutori per un più compiuto apprezzamento dei casi.
La loro preparazione è assicurata da specifici corsi frequentati presso l’Istituto Superiore di Tecniche Investigative (ISTI), centro di alta qualificazione dell’Arma, che, dal 2008, provvede alla specializzazione degli ufficiali di polizia giudiziaria e li abilita alla conduzione delle indagini più complesse e all’uso di sofisticati strumenti, coniugando innovativi metodi didattici e contenuti formativi aggiornati. Un vero e proprio laboratorio di cultura investigativa in cui converge l’apporto delle più qualificate risorse dell’Arma, tratte dal R.O.S., dai Reparti Investigazioni Scientifiche (R.I.S.), dal Reparto Analisi Criminologiche e dai Nuclei investigativi, i quali portano in aula le migliori esperienze acquisite.
Ad oggi, sono stati svolti 36 corsi della durata di 2 settimane, che hanno consentito di formare 864 operatori. Inoltre, nel quadro di un accordo operativo con il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (CNOP), i componenti della “rete” partecipano a seminari informativi incentrati su elementi di psicologia comportamentale, volti a migliorare le capacità di interazione con le vittime vulnerabili sia nel primo contatto in situazioni di emergenza, sia nel successivo percorso di denuncia.
Ogni giorno in prima linea nella lotta alla violenza contro le donne, oltre che il personale debitamente qualificato e ai Reparti dedicati, ci sono anche le Stazioni dei Carabinieri, cuore dell’Istituzione, “porte della speranza”, che costituiscono con la loro capillare presenza sul territorio, il primo sportello d’ascolto per le vittime.
È infatti, quotidiano ed incessante lo sforzo profuso dall’Arma dei Carabinieri, su tutto il territorio nazionale, nel dire fermamente “No!” a qualsiasi forma di comportamento violento o discriminante – sia fisico che psicologico nei confronti delle donne.
In tale prospettiva, il Comando Provinciale di Palermo ha a disposizione 6 “stanze di ascolto protetto”, localidotati di strumenti tecnologici utili per l’ascolto delle vittime di violenza domestica e di genere e la verbalizzazione delle denunce in un contesto dedicato e assolutamente riservato, in grado di trasmettere una sensazione di accoglienza e attenzione per le sofferenze subite.
Le stanze d’ascolto sono presenti presso la sede – caserma “Giacinto Carini”, la Stazione Palermo Oreto, il Reparto Territoriale di Termini Imerese, la Stazione di Corleone e le Compagnie di Cefalù e di Monreale, a queste, il prossimo 5 dicembre, presso la sede della Stazione di Capaci si aggiungerà un’altra stanza tutta per sé, concepita come le altre, per incoraggiare le donne a rivolgersi all’Arma e sostenerle nel momento della denuncia.
L’impegno prioritario dell’Arma è quello garantire la sicurezza delle donne e prevenire situazioni che possano degenerare, prestando particolare attenzione ai cosiddetti “reati spia”, ovvero a quei delitti come gli atti persecutori, i maltrattamenti contro familiari e conviventi e le violenze sessuali, spesso precursori di epiloghi tragici e fatali per le vittime. In un quadro sociale e normativo in continua evoluzione, l’Arma ha avviato da tempo progetti finalizzati alla prevenzione e al contrasto della violenza di genere.
Di primaria importanza è la sensibilizzazione dei giovani, l’impegno nella lotta alla violenza contro le donne passa anche attraverso l’educazione affettiva nelle scuole, obiettivo che i Carabinieri portano avanti con incontri che, durante tutto l’anno, hanno coinvolto diversi istituti scolastici su Palermo e provincia e che proseguiranno anche nelle prossime settimane. Due gli appuntamenti in città che vedranno attivamente coinvolti i carabinieri del Comando Provinciale di Palermo, i prossimi 27 e 29 novembre presso il Liceo linguistico “Ninni Cassarà” e a seguire presso il Liceo Scientifico “Galileo Galilei”.
Sul sito www.carabinieri.it, è stata dedicata un’intera sezione al “codice rosso”, per offrire informazioni sul fenomeno e sugli strumenti di tutela delle vittime, mettendo a disposizione un test di autovalutazione, denominato “Violenzametro”, che rileva il livello di violenza subita in un rapporto di coppia (http://www.carabinieri.it/in-vostro-aiuto/consigli/codice-rosso/codice-rosso).
Quello della violenza di genere è infatti un grave fenomeno di natura culturale e sociale, contro il quale le sole misure restrittive non bastano, dovendosi, invece, ritenere imprescindibile un processo evolutivo della componente antropologica che vada di pari passo con il mutevole e rapido cambiamento della società.