Il nuovo libro di Fabio Volo, la sua autobiografia “Balleremo la musica che suonano
giovedì 21 novembre alle 18.30 | Flaccovio Mondadori _ San Lorenzo Mercato

Questa è la storia di un ragazzo che sentiva di non trovarsi nel posto giusto. E così è andato a cercarsene un altro. In famiglia c’erano pochi soldi e quando si andava in pizzeria si sceglieva il piatto che costava meno, non quello che piaceva davvero. Il suo destino sembrava già segnato: non aveva un talento particolare a cui affidarsi né un grande sogno da inseguire, e ogni volta che cercava di esprimere un desiderio trovava qualcuno che gli diceva che non era per lui. Così si era convinto che certi pensieri non se li poteva permettere. Un giorno questo ragazzo scopre i libri in una maniera tutta diversa da come li aveva conosciuti a scuola. E ne rimane folgorato…

Per la prima volta Fabio Volo abbandona la finzione del romanzo e racconta la sua storia personale senza filtri. E’ tutto un flusso di memoria, senza paracadute, sincero e geniale: episodi commoventi si alternano ad altri di grande ispirazione, a scene più scanzonate e divertenti. Pagine scritte con una semplicità e autenticità che si fanno cifra stilistica, la stessa che negli anni lo ha portato a essere amato dai lettori. Ma anche dagli spettatori e dagli ascoltatori. Per parlare del suo nuovo Balleremo la musica che suonano (Mondadori) Fabio Volo sarà giovedì (21 novembre) alle 18.30 al bookstore Flaccovio Mondadori al San Lorenzo Mercato, a Palermo; e si racconterà alla giornalista Elvira Terranova. Ingresso libero.

Balleremo la musica che suonano è il libro di Fabio Volo più intimo e sincero. Le pagine di Hesse, Marquez, London, Conrad entrano di botto nella vita del ragazzo, lo costringono ad alzare lo sguardo sopra tutte le seccature e chiedere uno spazio che, insomma!, ci deve pur essere da qualche parte. La lettura gli mostra una via di fuga e il coraggio per imboccarla. Ma cercare la propria strada talvolta vuol dire ferire chi resta, come un padre che fino ad allora era stato il suo grande eroe triste.

Fabio Volo, foto Claudio Sforza