L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI CASTELBUONO CONTINUA A PRIVARE GLI STUDENTI DEL DIRITTO ALL’ATTIVITÀ FISICA: UNA SCELTA INCOMPRENSIBILE ED INACCETTABILE
La decisione dell’Amministrazione comunale di Castelbuono di eliminare la palestra all’aperto della scuola secondaria di primo grado “Francesco Minà Palumbo” per realizzare un nuovo edificio rappresenta una grave violazione dei diritti degli studenti.
Con la scomparsa di questo spazio fondamentale, i giovani allievi si trovano oggi privati della possibilità di praticare regolarmente l’attività fisica durante l’orario scolastico, attività che non è marginale ma parte integrante del percorso educativo degli studenti.
I ragazzi, ad oggi, hanno la possibilità di svolgere tale attività presso una struttura in convenzione, ma per poterne fruire devono spostarsi a piedi, con i pericoli che ciò comporta e nelle sole giornate in cui le condizioni meteorologiche lo consentono, previa disponibilità dei docenti che si ritrovano a dover raggiungere la struttura preposta più volte al giorno, avendo numerose classi assegnate, con la fatica e la responsabilità che tutto ciò esige.
Non può essere questa la soluzione al problema, in questo modo non viene garantito il regolare svolgimento di una disciplina che fa parte del piano di studi dei nostri studenti e che sviluppa in loro competenze essenziali per il benessere fisico e mentale. L’articolo 32 della Costituzione afferma chiaramente che “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”. La mancanza di una palestra è, dunque, non solo un problema educativo, ma anche sanitario. Le lezioni di educazione fisica non sono solo un momento ricreativo, ma un’opportunità per promuovere uno stile di vita sano, combattere malattie croniche ed invalidanti, migliorare la socializzazione ed il benessere psicologico dei ragazzi. Secondo il d.lgs. 267/2000 in seno al Sindaco di un comune residuano “poteri di natura emergenziale” in materia sanitaria. C’è da chiedersi se l’assenza di un luogo demandato all’attività fisica, a circa due anni dall’inizio dei lavori, possa considerarsi emergenza.
La decisione di non prevedere nella nuova scuola una palestra è a dir poco sconcertante. Questa Amministrazione si è presa la responsabilità di accettare un progetto che non rispondeva alle esigenze della nostra comunità, anche per tanti altri motivi: numero di aule inferiore alle reali necessità scolastiche; insufficiente dotazione di laboratori, soprattutto di quelli necessari all’indirizzo musicale; una sala mensa insufficiente, tanto che nella relazione sono previsti due turni; una spesa per sbancamento e muro di sostegno enorme, circa 800.000 euro, più i costi ambientali legati al movimento di tale quantità di materiali; un progetto che nasce vecchio rispetto alle moderne linee guida per una scuola a misura degli studenti e di chi lavora per essi.
Oltre a questo, adesso i lavori sono fermi da tempo. Come spesso succede, i costi sono lievitati e non sono state previste risorse sufficienti. Per non parlare dell’attuale edificio che doveva diventare caserma dei carabinieri, doveva contemporaneamente essere demolito e di contro doveva essere mantenuto. Chissà se anche stavolta è colpa della Costituente come si afferma di continuo, con fare patetico e con falso vittimismo, per nascondere il fallimento.
Un disastro insomma, e oggi non si sa se e quando i lavori della nuova struttura verranno mai ultimati.
Chiediamo pertanto con forza all’Amministrazione comunale di intervenire tempestivamente, progettando, sin da subito e non aspettando una fantomatica ultimazione dei lavori, un intervento risolutivo del problema che garantisca che le scienze motorie tornino, in toto e non solo per la parte teorica, a far parte del curriculum scolastico, così come previsto dalla legge a tutela della salute dei giovani, che è un diritto e non un’opzione.
Non possiamo permettere che il luogo in cui si formano i cittadini di domani, quale è la scuola, diventi teatro di scelte miopi e dissennate.
Costituente Castelbuono
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