Avrebbero dovuto lasciare le proprie famiglie e i propri bambini per trasferirsi in un’altra regione, ma non hanno accettato la dislocazione e hanno proposto ricorso. Hanno così ottenuto l’immediato trasferimento, già in sede cautelare, tre vice ispettori di polizia siciliani che erano stati assegnati a Milano e che avevano fatto richiesta di rimanere nei propri comuni di residenza, accanto ai propri cari. Il giudice del Tar Lombardia ha accolto il ricorso e disposto l’assegnazione temporanea rispettivamente a Palermo, Ragusa ed Enna.
I tre vice ispettori si erano visti rifiutare la loro richiesta poiché, a detta del Ministero, non vi erano posti vacanti in Sicilia. Si erano così rivolti allo studio legale Leone-Fell & C. per contestare il diniego e ottenere la possibilità di lavorare, non lasciando la propria famiglia e i propri figli piccoli.
“Con il ricorso – spiegano gli avvocati Francesco Leone, Simona Fell e Raimonda Riolo che hanno difeso i vice ispettori – abbiamo dimostrato che vi erano posti vacanti in Sicilia, perché la carenza organica nei fatti riguarda tutti gli uffici del corpo, in relazione soprattutto ai posti di vice ispettore, e abbiamo inoltre dimostrato che l’istruttoria fatta all’Amministrazione era carente. Siamo lieti che il giudice abbia accolto i nostri tre ricorsi e permesso a questi padri di restare vicino ai propri figli e soprattutto di non far mancare il proprio supporto alla famiglia”.
Va ricordato che la normativa vigente mette al centro la famiglia e l’interesse del minore a vivere i primi anni di vita insieme a entrambi i genitori e infatti, tutti i dipendenti pubblici possono chiedere l’assegnazione temporanea preso il comune di residenza del proprio nucleo familiare, entro i tre anni dei propri figli.
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