Territorio

Archeoclub. Da Cefalù il progetto sullo studio delle pietre identitarie, adesso viene esteso ad altri territori

I cittadini ritornano tra i banchi di scuola per amore del territorio e conoscere il valore della pietra locale! Con il Progetto “ALLE FONTI DELLA NOSTRA STORIA. LE PIETRE IDENTITARIE D’Italia cittadini a scuola per conoscere il territorio.

Da Cefalù il progetto pilota sullo studio e la conoscenza delle pietre identitarie, che adesso viene esteso ad altri territori!

Si è svolta a Cefalù la Prima Conferenza Nazionale sulle Pietre Identitarie D’Italia.

Rosario Santanastasio (Presidente Nazionale Archeoclub D’Italia) : “Cittadini di qualsiasi età che siano anziani o giovani vengono coinvolti direttamente nel Progetto sulle Pietre Identitarie. Partito da Cefalù, oggi questo programma di conoscenza che perevede anche la mappatura dei siti, sta diventando nazionale”.

Stefania Randazzo (Presidente Archeoclub D’Italia sede di Cefalù) : “E’ un progetto triennale con ben tre linee principali: Parte scientifica, la seconda linea riguarda la Didattica. Infine la terza linea sarà la Promozione”.

Al Liceo Artistico “Jacopo Del Duca – Bianca D’Amato”, alla presenza degli studenti è stato realizzato il rilievo in 3D della Lumachella, la pietra locale di Cefalù.

Nel caso di Cefalù i partner del progetto sono: tutte le scuole di ogni ordine e grado di Cefalù, Diocesi di Cefalù, Archivio Storico Diocesano di Cefalù, Cooperativa Il Segno- Itinerarium Pulchritudinis, Università di Palermo Corso di laurea in Architettura, Ordine regionale dei Geologi, Ente Parco delle Madonie Unesco Global Geopark, Fondazione Culturale Mandralisca.

Flora Fortunata Rizzo (Vice Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia) : “C’è il coinvolgimento del cittadino, giovane o anziano nel percorso di acquisizione e divulgazione di conoscenza degli aspetti geologici paleontologici, archeologici, storico-artistici e culturali di tutte le pietre locali d’Italia, finalizzato alla conservazione e al restauro del patrimonio architettonico dei centri. Abbiamo iniziato dalla pietra lumachella di Cefalù”.

L’importanza dei Geoparchi! I Geoparchi UNESCO sono 213 distribuiti in 48 Paesi di tutto il mondo e manifestano una grandiosa varietà geologica, dal paesaggio montano a quello costiero o desertico. In Italia sono ben 12!

Alessandro Torre (geologo esperto del Geoparco delle Madonie) : “Nel Madonie Unesco Global Geopark sono stati formalizzati ben sette itinerari a tema di cui tre urbani”.

“Dalla Sicilia, culla della cultura e non solo del Mediterraneo, parte un programma ambizioso, oggi divenuto nazionale, per la conoscenza del patrimonio locale, della pietra identiraria, la pietra del territorio. Cresce, dunque il progetto sullo studio delle pietre identitarie con il coinvolgimento dei cittadini, dei giovani, della comunità. E’ un progetto pilota, partito dalla sede di Cefalù, in Sicilia e che si sta per estendere anche ad altri territori italiani, grazie alle altre sedi di Archeoclub D’Italia. Il progetto intitolato: “ALLE FONTI DELLA NOSTRA STORIA. LE PIETRE IDENTITARIE”, non solo prevede lo studio della pietra locale, quella del territorio, ma anche la mappatura dei siti, dei luoghi piccoli o grandi che nel corso della storia e dei secoli sono stati realizzati con la pietra locale. Il tutto sta avvenendo già a Cefalù con il coinvolgimento diretto di cittadini di qualsiasi età come giovani ed anziani. In questo modo si andranno a realizzare itinerari turistico – culturali, di promozione anche del patrimonio geologico dell’Italia. Grazie a tale progetto tutti i cittadini possono partecipare alle attività di formazione, mappatura e conoscenza della pietra identitaria del proprio territorio, divenendo consapevoli della ricchezza geologica del borgo, del paese, della terra in cui vivono. I cittadini diventano sentinella diretta in difesa del patrimonio ambientale vissuto”. Lo ha affermato Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia, aprendo a Cefalù la Prima Conferenza Nazionale sulle Pietre Identitarie.

Tutto parte dal modello Cefalù, in Sicilia, dove è stato avviato il Progetto sulla Pietra Identitaria, la nota lumachella.

Fondamentale anche la collaborazione dei Geoparchi italiani.
“Un Geoparco è un territorio che possiede un patrimonio geologico particolare e una strategia di sviluppo sostenibile; esso deve avere confini ben definiti e sufficiente estensione per consentire uno sviluppo economico efficace del comprensorio. La maggior parte dei geositi (siti territoriali puntuali ad alto valore geologico) presenti nel territorio di un Geopark devono appartenere al patrimonio geologico – ha dichiarato il geologo Alessandro Torre che si è soffermato sugli esempi di valorizzazione dei territori attraverso la geologia e i sentieri del Madonie Unesco Global Geopark – ma il loro interesse può anche essere archeologico, naturalistico, storico o culturale. I geositi di un Geoparco devono essere collegati in rete e beneficiare di misure di protezione e gestione. Un’area individuata quale Geopark deve essere amministrata da strutture ben definite, capaci di rinforzare la protezione, la valorizzazione e le politiche di sviluppo sostenibile all’interno del proprio territorio. Un Geopark ha un ruolo attivo nello sviluppo economico del suo territorio e deve realizzare un impatto positivo sulle condizioni di vita dei suoi abitanti e sull’ambiente. Dal 2015, come accade per i più famosi “patrimoni dell’umanità”, l’UNESCO attribuisce la propria etichetta ai Geoparchi riconoscendone il particolare patrimonio geologico e geomorfologico. I Geoparchi hanno l’obiettivo di tutelare, proteggere e valorizzare questo patrimonio, concentrandosi sulla geodiversità dell’area e seguendo contemporaneamente le tre linee guida suggerite dall’UNESCO, ovvero quello di favorire sul territorio azioni di protezione e tutela del paesaggio; promuovere l’educazione ambientale e generare uno sviluppo sostenibile. Per seguire le linee guida, ogni Geoparco seleziona al suo interno dei geositi di particolare bellezza e valore geologico da proteggere e valorizzare, coinvolgendo anche le comunità e le autorità locali. Quando più geositi sono annoverati in porzioni di territorio contenute, possono essere messi in collegamento attraverso una rete sentieristica che sostanzia un itinerario specifico chiamato Sentiero Geologico. Nel Madonie Unesco Global Geopark sono stati formalizzati ben sette itinerari a tema di cui tre urbani”.

A Cefalù, è in fase avanzata il Progetto di conoscenza della Pietra Lumachella, la pietra locale di Cefalù. Al Liceo Artistico “Jacopo Del Duca”, realizzato il rilievo in 3D della Lumachella.

“I Professori hanno presentato i primi prodotti AR/VR sviluppati per migliorare l’accessibilità al sito UNESCO della “Palermo arabo-normanna e delle chiese cattedrali di Cefalù e Monreale” e mostrato l’oculus per volare sopra Palermo ed entrare nel Palazzo Reale o la Cattedrale (e in tanti altri edifici normanni) attraverso il prodotto VR che si sta sviluppando con il supporto e la collaborazione dell’arch. Francesco Ferla – ha affermato Stefania Randazzo, storico dell’arte e Presidente di Archeoclub D’Italia sede di Cefalù – e del prof. Rino Vinci, responsabile del Living Lab di iHERITAGE. E’ stato inoltre realizzato alla presenza degli studenti del Liceo artistico Jacopo Del Duca – Diego Bianca Amato, il rilievo 3D di un pezzo di pietra detta “Lumachella””.

Da Cefalù parte il Progetto Pilota di Conoscenza della Pietra Identitaria. Paleontologi, Archeologi, Geologi, Esperti in Beni Culturali formano i cittadini, giovani e anziani e con loro mappano i siti realizzati con la pietra del posto!

“E’ un progetto diventato nazionale partendo da da Cefalù e dalla sua pietra identitaria “la lumachella”. E’ proprio dalla sede di Cefalù dell’Archeoclub d’Italia che il progetto pilota triennale è stato ideato. Cavata dalla grande “Rocca” che sovrasta Cefalù, “la pietra lumachella” è il materiale impiegato per la costruzione degli edifici più antichi e per le imponenti fortificazioni dette “mura megalitiche”, per i cippi funerari della necropoli ellenistica nonché per le fondamenta del Duomo arabo normanno e di antiche abitazioni. Si ritrova nei partiti architettonici di chiese e palazzi, nella pavimentazione stradale – ha dichiarato Stefania Randazzo, Presidente Archeoclub D’Italia sede di Cefalù – negli arredi almeno fino agli anni ’50 del novecento, costituendo quindi con la sua colorazione e il suo aspetto l’elemento più significativo per la caratterizzazione dell’identità di questo luogo. Il progetto triennale prevede attività di formazione per studenti e cittadini che seguendo corsi di formazione tenuti da docenti geologi, archeologi, paleontologi, esperti in beni culturali, hanno l’opportunità di conoscere l’identità del proprio territorio per poi essere sentinelle e preservarlo ma anche partecipare alla mappatura di siti ed arrivare alla realizzazione di itinerari turistici culturali”.

La prima fase del progetto ha visto la formazione degli insegnanti che dovranno poi comunicare con cittadini e studenti, rendendoli parte attiva della conoscenza identitaria del territorio.

“Il progetto denominato “Alle fonti della Nostra Storia. Le pietre identitarie: LUMACHELLA, LA PIETRA DI CEFALU’, sta concludendo i primi mesi di attività durante i quali i docenti delle scuole partner hanno partecipato a 2 seminari di formazione, finalizzati alla creazione di formatori che dovranno poi incontrare cittadini e studenti. Il primo seminario è stato sui I Geositi del Madonie Unesco Global Geopark tenuto dai geologi Fabio e Alessandro Torre e il secondo La pietra lumachella nel quadro dell’evoluzione geologica della Sicilia dal Prof. Pietro Di Stefano.

Inoltre insieme al Dipartimento di Architettura dell’Università sono stati attivati dei percorsi di orientamento per gli studenti del Liceo artistico di Cefalù in preparazione dell’attività di rilievo e mappatura tipologica sulla Conoscenza delle pavimentazioni storiche e l’uso delle moderne tecniche di rilievo. Tra maggio e luglio sono state anche proposte tre visite dedicate alla pietra lumachella: nell’ambito della manifestazione nazionale Chiese aperte 2024 – ha continuato la Randazzo – su Arte in lumachella nella Basilica Cattedrale di Cefalù a cura dello storico dell’arte Giuseppe Fazio e due Itinerari della lumachella nel centro storico di Cefalù e all’interno dell’Itinerarium Pulchritudinis: le torri della Cattedrale il chiostro e il museo diocesano”.

Il progetto sulle Pietre Identitarie è triennale e prevede, nel caso specifico della pietra di Cefalù, ben tre linee principali: Parte scientifica, con partner l’Archivio Storico Diocesano di Cefalù, l’Università di Palermo – Corso di laurea in Architettura e l’Ordine regionale dei Geologi, la seconda linea riguarda la Didattica con partner: Archivio Storico Diocesano di Cefalù , l’Università di Palermo – Corso di laurea in Architettura, l’Ordine regionale dei Geologi , l’Ente Parco delle Madonie Unesco Global Geopark. Infine la terza linea sarà la Promozione/disseminazione con partner Diocesi di Cefalù, Cooperativa Il Segno – Itinerarium Pulchritudinis, Fondazione culturale Mandralisca.

“L’evento è parte di un articolato progetto pilota triennale che Archeoclub d’Italia aps con la collaborazione della sede locale di Cefalù dedica alla promozione e alla divulgazione degli aspetti geologici, paleontologici, archeologici, storico-artistici e culturali di tutte le pietre locali d’Italia, finalizzato alla conservazione e al restauro del patrimonio architettonico dei centri urbani, delle pavimentazioni storiche e dei partiti architettonici. L’obiettivo è dare un contributo non solo all’approfondimento scientifico ma, coinvolgendo le Università e gli ordini professionali dei Geologi, degli Architetti e degli Ingegneri, portare i temi proposti nella concretezza nel modus operandi dei liberi professionisti e delle amministrazioni – ha concluso la Randazzo – e per determinare la nascita di processi identitari finalizzati alla salvaguardia dei beni culturali e monumentali e alla rigenerazione e riqualificazione urbana soprattutto dei piccoli centri. Si parte da Cefalù e dalla sua pietra identitaria “la lumachella”. Cavata dalla grande “Rocca” che sovrasta Cefalù, “la pietra lumachella” è il materiale impiegato per la costruzione degli edifici più antichi e per le imponenti fortificazioni dette “mura megalitiche”, per i cippi funerari della necropoli ellenistica nonché per le fondamenta del Duomo arabo normanno e di antiche abitazioni. Si ritrova nei partiti architettonici di chiese e palazzi, nella pavimentazione stradale, negli arredi almeno fino agli anni ’50 del novecento, costituendo quindi con la sua colorazione e il suo aspetto l’elemento più significativo per la caratterizzazione dell’identità di questo luogo. Per far conoscere la sua natura geologica, mineralogica e paleontologica, al convegno sono stati invitati a relazionare gli studiosi e i professionisti che hanno mappato la geologia della macroarea del parco delle Madonie e approfondito le caratteristiche del sito geologico della Rocca e del centro storico di Cefalù”.

Redazione

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