Il consiglio comunale di Castelbuono nella sua unanimità non soggiace alle pressanti richieste del sindaco e rinvia due argomenti da lui proposti: la costituzione di un’Azienda speciale e quella di un nuovo Consorzio.
I gruppi di Maggioranza e di Minoranza concordano sul fatto di volere esaminare ulteriormente le questioni. Questa volta il Consiglio comunale ha riaffermato la sua centralità nella rappresentanza dei cittadini. Si attendono sviluppi.

Nel Consiglio comunale dell’1° ottobre scorso si è consumato un increscioso episodio che ha portato al rinvio di due punti all’ordine del giorno: il primo per mancanza di chiarezza della documentazione a corredo della proposta di deliberazione sulla trasformazione del Consorzio universitario della Provincia di Palermo e modifica dello statuto e il secondo per dubbi sulla costituzione dell’Azienda Speciale “Castelbuono Creativa”, approvazione schema di statuto.
In verità, il punto sul Consorzio universitario si è pure, in parte, discusso ma sono emersi gravi elementi di carenza di informazione che non hanno permesso di votare la delibera. Il rinvio è stato chiesto dalla stessa maggioranza, motivato dall’invio di una bozza di delibera errata. La richiesta ha trovato la convergenza della minoranza.
Qual è la questione? In un incontro preparatorio con il CDA del Consorzio Universitario della Provincia di Palermo, il Sindaco aveva proposto la modifica dello Statuto per permettere l’ingresso dei privati e avviare collaborazioni che avrebbero potuto portare una boccata di ossigeno alle casse dell’ente. Ha parlato di collaborazioni con un ricercatore israeliano e con l’Arabia Saudita e della disponibilità di privati come la Technogenetics, un’azienda che si occupa di immunodiagnostica e genetica molecolare, ad investire grazie all’attrattività di un ente di ricerca. In merito all’attuale Consorzio, il sindaco ha inoltre parlato di due progetti ancora in itinere, MAD BIOS (2014) e OMEGA (2020), dei crediti che l’ente vanta nei confronti del Parco e dei Comuni che hanno deliberato il recesso dal Consorzio e del fatto che il nuovo CDA si è impegnato a risanare tutti i bilanci.
Insomma tutto a posto, o almeno così sembrava.
Il primo dubbio è sorto nel momento in cui abbiamo ricevuto la bozza di delibera che non riportava in premessa la ricostruzione di quanto detto dal Sindaco nell’incontro né di quanto ha riferito giorno 1 ottobre in Consiglio comunale: problemi grossissimi di tipo economico legati a una procedura nei confronti degli enti morosi, enti che hanno deciso di recedere dal Consorzio perché i debiti erano “mastodontici”, di progetti che vanno conclusi e consuntivati, pena la restituzione alla UE di 500.000 € di un progetto e 300.000 € di un altro. In Consiglio, abbiamo appurato, inoltre, che non si tratterebbe di una semplice “trasformazione” del Consorzio così come scritto nell’oggetto della proposta di delibera, ma di una vera e propria chiusura del Consorzio e della nascita di un ente di nuova costituzione. Il tutto senza uno straccio di documentazione, senza nessuna rassicurazione documentata sulla correttezza e fattibilità circa le procedure di trasferimento, tra il vecchio e il nuovo ente, delle pendenze debitorie e creditorie, senza un qualificato parere sul fatto che tutto ciò non generi danno economico per il Comune. Insomma una procedura poco chiara come poco chiara è la situazione contabile del Consorzio.
La minoranza consiliare ha capito subito che la carenza di informazioni poteva nascondere questioni delicate e ha sollevato il problema che poi ha portato al ritiro del punto, grazie anche al senso di responsabilità della maggioranza che, evidentemente, stavolta non si è sentita garantita e ha voluto vederci chiaro. Anche perché il Consiglio comunale potrebbe, in futuro, essere chiamato a rispondere in solido della propria determinazione.
“Il consiglio comunale ha l’obbligo di assumersi…, poi quale responsabilità non l’ho capito… la responsabilità poi è dell’amministrazione comunale portarla avanti. (…) il consiglio comunale si deve solo determinare, la responsabilità è tutta in capo all’amministrazione comunale e se ci saranno problemi economici, problemi giuridici e compagnia bella, ne risponde l’amministrazione comunale, non ne risponde il consiglio comunale”.
Queste le parole del sindaco in un passaggio molto delicato. Noi riteniamo invece che il Consiglio comunale, nell’assumersi le proprie responsabilità, debba essere messo nelle condizioni di deliberare in modo chiaro e legittimo.
La Costituente ha fatto accesso agli atti e valuterà con attenzione il prosieguo della questione Consorzio informando puntualmente i cittadini.

Costituente Castelbuono