Palermo punica, araba, normanna, spagnola, barocca, liberty. Che ascolta musica nei salotti e scende nei qanat, conta chiese, cripte e oratori; nei luoghi della legalità, negli aeroporti, nelle sale di controllo, nelle officine e nei laboratori artigianali, si siede nei teatri o gusta una birra dai monaci. Palermo da terra, dal cielo, dal mare, padrona di luoghi segreti o famosi, da rileggere con attenzione. Anche i luoghi istituzionali, che paiono di solito inaccessibili: si entra per la prima volta con Le Vie dei Tesori nella Caserma dei Vigili del Fuoco, ci si siede nella sala di controllo del tram; si ritorna tra i piloti a Boccadifalco, all’Ucciardone o in Questura con la guida degli agenti; si visita il Bunkerino dove lavorarono insieme i giudici Falcone e Borsellino. Poi ci si addentra a Palazzo dei Normanni per scoprire il luogo che molti storici ritengono fosse la Zecca reale; si visitano dodici ville storiche una più sfarzosa dell’altra altra, si passa da una chiesa a un’azienda di frutti tropicali, da una visita teatralizzata nelle grotte a una collezione scientifica preziosa dell’Università di Palermo, si sfogliano libri con gli scrittori, si ascolta musica nei luoghi della Belle Epoque, e si cercano le fotografie di Enzo Sellerio nei luoghi dove lui stesso le scattò. Inoltre, in un inedito connubio tra bellezza e salute, nel gazebo di piazza Massimo sarà possibile sottoporsi a consulenze gratuite con i fisioterapisti dell’Ordine professionale di Palermo e Trapani.

A Palermo tornano Le Vie dei Tesori, uno dei più grandi e partecipati festival italiani di scoperta del patrimonio, dove questo termine non si ferma a luoghi e monumenti, ma pesca in ogni realtà fattiva della comunità. “Il punto di forza del progetto sta nella coesione tra i partner, nell’indotto economico che sviluppa, nel coinvolgimento dei giovani: è veramente un grande attrattore turistico che sposa perfettamente l’obiettivo di destagionalizzazione” dice l’assessore regionale al Turismo, Elvira Amata. Un festival che si auto-festeggia visto che ormai è un elegante diciottenne: lo raccontano il claim scelto LA CITTÀ DI TUTTI, e l’immagine-guida di questa nuova edizione, con i cartoon stilizzati dove – tra i tanti – fanno capolino i volti di chi tutto l’anno lavora al festival. “È un’edizione speciale perché diventiamo maggiorenni – dice Laura Anello, presidente della Fondazione Le Vie dei Tesori durante la presentazione nella sede di Unicredit, presenti i tantissimi partner del festival – portiamo con noi l‘emozione di questi anni ma anche la consapevolezza delle difficoltà; diciotto anni fa era un sogno, oggi questo progetto è atterrato e cammina sulle gambe di tanti”. Senza dimenticare il festival nel festival costruito per i bambini e le scuole, con un’aula-gazebo a piazza Castelnuovo, ed esperienze alla rinata Città dei Ragazzi.

Per cinque weekend la città sarà un unico museo a cielo aperto, con il sistema digitale e smart che è ormai diventato un marchio di fabbrica. Da venerdì 4 ottobre (e per cinque weekend fino al 3 novembre) nella città che lo ha visto nascere nell’ormai lontano 2006, nel cuore di quell’Università di Palermo che ancora oggi è tra i principali partner del festival, “È una partnership consolidata: con Le Vie dei Tesori, l’Università crea collante, senso dell’identità che dovrebbe portare a far ritenere l’ateneo cittadino, qualcosa di proprio” interviene il rettore Massimo Midiri. L’Università apre lo Steri, con la Vucciria di Guttuso che compie il suo primo mezzo secolo, i musei scientifici noti solo agli accademici, la Specola arrampicata su Palazzo Reale. “Diciotto anni di iniziative che crescono ad ogni appuntamento, come settori, luoghi, numero: un festival fondamentale per far innamorare i palermitani di Palermo” dice il vicesindaco e assessore alla Cultura, Giampiero Cannella.

Per tre weekend, fino a domenica 20 ottobre, Carini si unisce al percorso, e scopre una delle grandi sorprese di quest’anno: il mosaico di 142 metri quadrati che il principe De Spuches salvò da una villa romana dell’antica Hyccara e che – secondo le dicerie – la superstiziosa Mimise Guttuso non volle rimanesse nel suo palazzo palermitano. Negli scatoloni da almeno mezzo secolo, è in corso il suo recupero. “Restituiamo un mosaico che da 150 anni vaga tra chiese, magazzini, altri musei, scatoloni: il Comune ha lavorato moltissimo con la Soprintendenza per riuscire a riportarlo alla luce. Lo visiteremo con i restauratori nell’ex chiostro di San Rocco, dove è stato realizzato dall’architetto Paolo Palmeri uno splendido padiglione espositivo, grazie a un finanziamento europeo attraverso il Fondo di sviluppo regionale” dice il sindaco di Carini, Giovì Monteleone. I coupon sono validi per le città della stessa provincia, quindi Palermo e Carini, ma anche quelli acquistati in precedenza per Bagheria, Termini Imerese e Corleone che hanno appena concluso il loro festival, con numeri importanti. Il festival di Palermo arriva infatti dopo una lunga corsa in tutta la Sicilia: dopo la quarta edizione di Borghi dei Tesori, che si è svolta in maggio in 44 paesi siciliani, a settembre la prima tranche del festival ha visto protagonisti Trapani, Mazara e Alcamo; poi dal cuore della Sicilia, Caltanissetta, Enna e la new entry Leonforte, e all’altro estremo, Messina. Adesso, al fianco di Palermo, Carini e Catania, ecco anche Ragusa e Scicli, Noto, Sciacca e Marsala, per tre weekend, dal 5 al 20 ottobre.

A Palermo saranno oltre 200 i tesori – tra luoghi, esperienze, eventi e teatralizzazioni, visite guidate – di tutte le istituzioni, enti, associazioni senza bandiere o titolarità per riappropriarsi della loro bellezza; un progetto che si anima della narrazione collettiva, della voglia di riappropriazione dei cittadini, della partecipazione di centinaia di giovani: quest’anno sono 550 i ragazzi (1600 in tutta la Sicilia), alla cui formazione ha collaborato l’USR, l’Ufficio scolastico regionale, e 150 i giovani esperti del patrimonio che si uniscono alla squadra rodata di organizzatori, narratori, giornalisti.

Le Vie di Tesori ogni anno genera una notevole ricaduta economica, in termini di indotto turistico (alberghi, ristoranti, negozi, mezzi di trasporto), nelle città che attraversa: come certifica l’Otie, Osservatorio turistico delle economie delle Isole. Complessivamente l’anno scorso la Sicilia ha avuto un indotto che ha sfiorato i 7 milioni e 700 mila euro: la sola Palermo ha accolto 160 mila visitatori – con un indice di gradimento che supera il 90 per cento – numeri che hanno generato una ricaduta economica sul territorio di oltre 4 milioni e 800 mila euro che raggiungono i 5 milioni con l’indotto su Carini, con altre 2.700 presenze. A Palermo l’indotto occupazionale è stato pari alla generazione di quasi 100 posti di lavoro.

Un festival che ha portato la cultura fuori da palazzi istituzionali e atenei, ha sperimentato, cercato, scoperto percorsi e siti, ha saputo creare sinergie e dialogo con Regione, Atenei, Comuni, Diocesi, gestori privati, istituzioni dello Stato, proprietari di residenze nobiliari. E costruisce reti: Unicredit è main sponsor dal 2020 e ha già confermato il suo sostegno per il prossimo anno, “La cultura non è solo strumento di attrattività ma ha anche un risvolto economico: dà opportunità, e noi di Unicredit lo confermiamo, oltre cento giovani negli ultimi mesi sono entrati nel nostro gruppo di lavoro” dice il regional manager Sicilia Salvatore Malandrino. Oltre alla collaborazione con Autosystem e Tecnocasa, Morettino e Sikulo, quest’anno una nuova iniziativa vede l’Ordine dei Fisioterapisti di Palermo e Trapani al fianco delle Vie dei Tesori. Nel gazebo tradizionalmente posto a piazza Verdi, sarà ospitato uno studio nel quale i dottori fisioterapisti saranno a disposizione per consulenze gratuite funzionali garantendo la massima privacy.

Riparte anche il progetto Terre dei Tesori: aprono cantine, vigneti, frantoi, caseifici, vivai, in collaborazione con l’Assessorato regionale all’Agricoltura. Agricoltori giovani ed evoluti 10 e lode, più di trenta aziende visitabili all’interno del festival, legate anche al circuito dei luoghi: è stata infatti inaugurata – e sta ottenendo un bel successo – una formula che unisce aziende e città in maniera facile e senza stress. Da Palermo partono i pullman che raggiungono le altre città, ma permettono anche di visitare le aziende. Già nelle scorse settimane i primi autobus per Leonforte, Caltanissetta e Corleone sono stati molto apprezzati, ma altri sono previsti nei prossimi weekend.

Il calendario è disponibile sul sito www.leviedeitesori.com dove si trovano anche notizie, curiosità, schede per ciascuna città. È il vero motore dell’intero festival, da consultare anche in maniera smart tramite la app gratuita.

I NUMERI DELLE VIE DEI TESORI 2024 A PALERMO. 88 luoghi, 37 esperienze e 7 esperienze fuori porta, 72 passeggiate, 4 progetti speciali, 16 scrittori + 3 scrittori per i kids, 9 visite teatralizzate, 8 concerti in altrettanti luoghi della Palermo Liberty; 8 laboratori-gioco per i bambini, 12 degustazioni o laboratori del gusto. E ancora, 550 ragazzi delle scuole formati, 150 giovani esperti del patrimonio, e scrittori “assoldati” per testi inediti da interpretare nei siti.

Un programma immenso a partire da QUATTRO PROGETTI SPECIALI.

LE VIE DI SELLERIO. Una mostra en plein air per ricordare Enzo Sellerio nel centenario della sua nascita. In collaborazione con l’Archivio Sellerio e la casa editrice da lui fondata con la moglie Elvira, nasce un percorso cittadino segnato da 20 foto iconiche, gigantografie installate nei luoghi in cui sono state effettivamente scattate, o immediatamente prossimi, o somiglianti per atmosfera, interagendo con gli spazi urbani. “Finalmente realizziamo con Le Vie dei Tesori un progetto a cui tenevamo moltissimo – dice Olivia Sellerio – riportare mio padre nei luoghi dove ha scattato le sue immagini. Siamo felici di aver costruito un percorso che lo restituisce alla sua città”. A corredo, visite guidate, tableaux vivants e teatralizzazioni per ridare vita ai soggetti ritratti, contest fotografici e cacce al tesoro per gli studenti. I visitatori diventeranno coprotagonisti dell’iniziativa che terminerà a febbraio con la conclusione dell’ anno Selleriano.

LA CITTÀ DA SFOGLIARE. In collaborazione con le diverse case editrici. un focus su sedici scrittori che, a partire dai loro libri da poco pubblicati, incontreranno il pubblico in luoghi che, realmente o per semplice assonanza, sono affini ai volumi. Incontri con – in ordine cronologico – Nuccio Pepe, Giovanni Fatta, Evelina Santangelo, Giuseppe Barbera, Adriana Chirco, Gaetano Savatteri, Francesca Maccani, Maurizio Carta, Alli Traina, Rita Calabrese ed Emilio Arcuri (che parleranno del libro di Constanze Neumann), Giuseppe Cipolla, Gian Mauro Costa, Antonio Polito, Benedetta Tomasello, Simonetta Agnello Hornby, Salvatore Savoia (a cura di Emilio Barbera).

IL LIBERTY E I FLORIO – LUOGHI, ARTE E MUSICA. Sostenuto dall’assessorato regionale ai Beni culturali e all’Identità siciliana, nasce un progetto legato alla musica ai tempi della Belle Epoque (a cura di Giusi Groppuso): non semplici concerti, ma vere immersioni nei luoghi della Palermo Liberty raccogliendone la suggestione e recuperando pagine narrative e musicali affidate a giovani musicisti, scelti anche con MARTHA il collettivo femminile che ha creato un’accademia di alta specializzazione musicale in una villa dell’inizio del secolo scorso (che si visiterà tra le esperienze). Da Villa Igiea (che ospiterà l’evento di apertura) a Villa del Pigno, dal Conservatorio ai Quattro Pizzi, da Villa Whitaker alla Chiesa anglicana Holy Cross.

PER LE VIE DI ROSALIA E BENEDETTO. Un progetto che rientra nel calendario degli eventi a corollario del 400º Festino di Santa Rosalia: due performance teatrali itineranti alla scoperta di luoghi, storie e miracoli dei santi patroni Rosalia e Benedetto il Moro. Paride Benassai ha attinto ai volumi storici conservati nel convento e ha unito suoi pensieri e versi in lingua siciliana legati alla religiosità: entrerà nell’eremo dove visse Benedetto ed evocherà la figura del “santo nero”, extracomunitario nella sua Sicilia, copatrono della città. Stefania Blandeburgo sarà una Palermo popolare che camminerà invece sulle orme della Santuzza nel parco della Città dei ragazzi, alle falde di quel Monte Pellegrino che vide Rosalia vergine romita.

I LUOGHI DEL FESTIVAL – I luoghi visitabili di questa nuova edizione delle Vie dei Tesori sfiorano quota 90. Sarà un’ubriacatura di siti, ville liberty, grotte, chiese, fabbriche, necropoli, luoghi della legalità, in un programma preparato dallo staff del festival. Impossibile citarli tutti, ecco gli inediti o comunque siti che ritornano dopo qualche anno. Si entra alla Zecca di Palazzo Reale che divide ancora oggi gli storici (che non sono certi della sua effettiva individuazione) ma è comunque affascinante, e apre anche l’Oratorio dei SS. Elena e Costantino con gli archivi dell’ARS; alla Facoltà Teologica di cui a breve parlerà Papa Francesco; si visitano i depositi AMAT, sia degli autobus che del tram; si aggiunge la collezione di Fisiologia umana alle dieci raccolte scientifiche dei dipartimenti universitari e ritorna la Fossa della Garofala, il polmone verde dell’Ateneo. Nell’anno del 400° anniversario del Festino, si raggiunge il santuario di Monte Pellegrino per visitare il famoso Tesoro della patrona. Riapre le porte il Conservatorio e con Villa del Pigno e MARTHA ospiterà concerti preziosi. Aperte in tutto una trentina tra chiese e oratori, ma sarà sicuramente bellissimo rientrare in quel ricamo di stucchi che è l’Oratorio delle Dame dove le nobildonne si spendono ancora in aiuto del quartiere dell’Albergheria; la chiesa di Santa Teresa alla Kalsa con un inedito colpo d’occhio sulla cripta sottostante. Nella chiesetta di Sant’Onofrio al Papireto si venera il santo che fa ritrovare cose e persone; alla chiesa della Mazza vi mostreranno le due pale d’altare di Adrian Ghenie, profondamente e violentemente contemporanee; nella cappella della Guadalupe, alla chiesa della Gancia, sono sepolti gli inquisitori spagnoli.

Le ville sono tante, belle e sontuose. Quest’anno entra nel bouquet, Villa Resuttano Terrasi, splendida, elegante sotto lo straordinario affresco di Vito D’Anna; poi Villa Gallidoro, appena restituita alla comunità (ma qui vi racconteranno come può rinascere un giardino romantico); si riscopre Villa Niscemi con il suo parco.

I luoghi della legalità: si potrà riscoprire il Bunkerino, il luogo dove i giudici Falcone e Borsellino lavorarono protetti alcuni mesi; e si visiterà per la prima volta la caserma dei Vigili del Fuoco. Si ritorna al carcere Ucciardone, alla Questura, dove la visita al Museo della Memoria è guidata dai poliziotti, alla sede monumentale della Prefettura a Villa Whitaker, al Giardino della Concordia, alla Camera dello Scirocco (confiscata alla mafia e recuperata) e alla Casa di Padre Puglisi, fino al Museo della Sicilianità di Villa Adriana con una forte valenza antimafia. I luoghi dell’accoglienza: la Casa Lavoro e Preghiera Padre Messina, il Convitto Nazionale ma soprattutto EDIGA, il rifugio dei mici abbandonati (magari con la segreta speranza che qualcuno ne adotti uno)

ESPERIENZE. Di terra, di mare, di cielo; il racconto affidato agli storici e ai narratori; i laboratori degli artigiani. E’ proprio il concetto di “esperienza” ad essere smontato in tanti rivoli affascinanti, ad ognuno il suo percorso, da seguire lasciandosi portare dalla fascinazione. Dai qanat arabi che di solito vanno sold out appena aperte le prevendite, a Palazzo Sammartino che sta rinascendo alla Kalsa (dove la visita sarà a cantiere aperto, condotta dagli stessi progettisti). Dal sontuoso palazzo Francavilla affacciato sul Teatro Massimo (di cui si visiterà il palcoscenico scoprendo come già nelle scorse edizioni, le gettonatissime visite dietro le quinte) a Palazzo Santamarina dove c’è un bunker trasformato in Spa; dall’aeroporto di Boccadifalco (che si potrà visitare con due diversi percorsi, compresi i bunker e la torre di controllo), agli abituali voli in Piper e su motoaliante, sempre in tandem con l’istruttore. Dal cielo al mare: ecco il waterfront visto dalla famosa Lisca Bianca, e i tour in barca tra grotte e ninfei, ma anche i trek&snork (tra trekking e snorkeling) e un inedito press-trek con lettura e commento delle notizie del giorno. Andar per musei-gioiello: solo per il periodo del festival alle Stanze al Genio si potrà ammirare un’inedita porzione di pavimento neoclassico di inizio Ottocento, 181 mattonelle in maiolica prodotte a Napoli dalla fabbrica Raffaele Marigliano, e ognuna ha un soggetto differente; da Raffaello Piraino, invece, vi racconteranno abiti e accessori attraverso i secoli. E i laboratori dove ascoltare gli artigiani: arriva Officine Grafiche a Brancaccio dove vi racconteranno gli anni in cui si stampavano anche I Beati Paoli; poi si va nella scuola di artisti del vetro guidati da Calogero Zuppardo; negli atelier di cucito della Sartoria Sociale per scoprire come il riciclo può divenire etico; e a Isola delle Femmine con i Colori del Sole a imparare l’arte della serigrafia su tessuto: le vedremo sulle t-shirt delle Vie dei Tesori.

MOSTRE E VISITE TEATRALIZZATE. Immersioni narrative suggerite dai luoghi. Oltre al progetto sui due santi patroni, ecco altre visite teatralizzate: Stefania Blandeburgo -sempre lei, attrice straordinariamente multiforme – troverà nelle Grotte dei Giganti il palco ideale per riprendere la mano della sua Margheritina che perse il marito, il poeta di strada Peppe Schiera sotto i bombardamenti del ’43; ritornerà nella Cripta delle Repentite per trasformarsi nell’ultima cortigiana amata dal vicerè; e a Villa Pottino per l’ironica e sulfurea zia Mimmi. Al teatrino Kemonia si applaudiranno le gesta di paladini e saraceni con i pupi di Franco Cuticchio; al Museo delle Marionette, la compagnia spagnola Agrupación Señor Serrano con Olympus Kids, che rielabora i miti greci per esplorare temi attuali. Nella cavallerizza di Palazzo Mazzarino, la mostra interattiva e cross mediale Iconic Women di Domenico Pellegrino, già esposta alla Milano Fashion Week: si visiterà in compagnia dell’artista per capire l’essenza del progetto e ascoltare le “voci” delle grandi donne rappresentate in maniera molto “pop”.

I LUOGHI DEL GUSTO. Un programma saporito, divertente, attento al territorio: Morettino era già il caffè ufficiale del festival, ma quest’anno l’appuntamento con i coffee lover sarà doppio: alle visite (sempre sold out) alla fabbrica museale, si aggiunge una Specialty Coffee Experience al nuovo Morettino Lab al Palermo Marina Yachting, per imparare a riconoscere i principali aromi del caffè, alla scoperta degli Specialty Coffee. E si metteranno “le mani in pasta” da Sikulo dove si seguiranno inedite cooking e tasting class con chef, mastri pizzaioli e produttori, con lezioni dedicate ai primi piatti, alla pizza e alle cantine del territorio. Ritorna anche la caffetteria storica Stagnitta dove il profumo dei grani tostati si avverte già a distanza. Dei frutti tropicali si è già detto lo scorso anno e ritornano goliardici; e così anche la birra spillata dai monaci di San Martino delle Scale; sulle etichette tonde e panciute delle conserve create dalle Cuoche Combattenti si legge la loro voglia di rivalsa da abusi e prevaricazioni, ve lo racconteranno alla Città dei ragazzi. Il vino fa storia a sé: oltre a un particolare aperitivo liberty a Palazzo Bonocore da dove pare toccare fontana Pretoria, le visite alla secolare bottaia delle Cantine Duca di Salaparuta, a due degustazioni guidate per veri winelovers, condotte da Tenute Nicosia e Vini Tonnino durante Wine Sicily.

IL PROGRAMMA KIDS. Un mini cartellone nel cartellone di otto appuntamenti per i piccoli spettatori a cui è di solito dedicato il venerdì, giorno in cui al festival sono protagoniste le scuole che potranno partecipare a quattro laboratori dedicati. Sabato e soprattutto domenica, invece, ecco appuntamenti-gioco per sollecitare curiosità e creatività. I bambini si lanceranno sulle tracce disseminate dai mini detective Paco e Mela creati Silvia Messina e Martina Brancato per la serie di libri per bambini pubblicata da Kalòs; oppure ascolteranno le storie di due loro coetanee della Belle Epoque dalla giornalista Alessia Franco che li condurrà anche con delicatezza a comprendere i morti per mafia nel mausoleo della Questura, oppure spiegherà cosa sono le “armucciole” nei giorni dei Morti. Con Maria Antonietta Spadaro si cercheranno i mostri di Villa Palagonia; e ancora, i laboratori di pupi del museo Pasqualino, o sulle tracce di una coraggiosa Biancaneve nel bosco di Ficuzza.

LE PASSEGGIATE. Botanici, urbanisti, giornalisti, storici, sono una delle anime più seguite del festival, e affiancheranno ancora una volta le guide per portare alla scoperta della città. Le passeggiate sono più di settanta, alcune replicate più volte, tante vengono proprio richieste ogni anno dagli appassionati che si mettono sulle tracce di personaggi, stili, figure. Dal percorso dei Mille all’antica Balarm, dagli immancabili Florio, dai quartieri che aspirano alla rinascita, Ballarò e lo Zen, alla Palermo della Belle Epoque, alla città normanna, dagli aneddoti legati ai vicoli alle mulattiere, ai mulini. Dentro e fuori le “mura”, dalla Palermo araba alle orme impresse dai gattopardi, cercando Goethe o un fiume sotterraneo, persino adocchiando un bosco dimenticato ai margini della Conca d’Oro; tuffandosi nella Mondello Liberty delle ville eleganti, nel Parco della Favorita che è una sorpresa. Tante passeggiate in collina, tra ruscelli e cascate, sentieri e mulattiere, per scoprire che i dintorni della città (anche in prossimità) sono straordinari. Per approfondire e prenotare: www.leviedeitesori.com.

I FUORI PORTA. Immediate vicinanze o magari un po’ più lontano, ma ci si ritroverà immersi in una natura rigogliosa. Le esperienze fuori porta del festival condurranno all’area archeologica di Monte Iato; a Porticello in barca a vela, in immersione con i sub esperti, ma anche in giro a cercare le cappellette votive dei pescatori. Si potrà visitare il parco storico di Villa Filangeri a Santa Flavia. Nervi d’acciaio serviranno per la zipline tra le valli delle Madonie, appesi a una teleferica, ma anche per la neonata altalena più alta d’Europa.

CARINI, QUARTA EDIZIONE. Il mosaico del principe De Spuches

Le Vie dei Tesori ritorna a Carini con numeri molto alti, l’anno scorso ha infatti quasi raggiunto le tremila presenze in tre weekend. E porta con sé la sorpresa più attesa: Era il 1893 e il principe De Spuches, appassionato di archeologia, salvava un enorme mosaico (142 mq) da una villa romana dell’antica Hyccara, trasferendolo nel suo palazzo palermitano, che nel dopoguerra fu venduto a Guttuso. Ma la moglie Mimise non volle vedere quei “brutti pavoni” che portavano sfortuna, fa smontare il mosaico, lo chiude in 70 casse e si dimentica. Dopo oltre mezzo secolo, e 170 anni dalla sua scoperta, il Comune di Carini ha recuperato il mosaico e lo ha allestito sotto una nuova struttura al Collegio San Rocco dove sarà visitabile work in progress, per due venerdì (il 4 e l’11 ottobre), con l’aiuto dei restauratori della Soprintendenza. Ma il programma del festival a Carini non si ferma qui, l’ha messo a punto Francesco Buzzetta in stretto coordinamento con il Comune: si visiteranno sabato e domenica per tre weekend (dal 5 al 20 ottobre) il castello della sfortunata Barunissa, le catacombe di Villagrazia di Carini, le bellissime chiese (all’Odigitria non dimenticate la tela dello Zoppo di Gangi), gli oratori rococò che paiono merletti, si rimane abbagliati dal Santissimo Sacramento, oppure dai preziosismi rococò e i festoni dorati della chiesa degli Agonizzanti, vero colpo d’occhio. Tra i 45 mila volumi della biblioteca comunale Francesco Scavo, si cercheranno le pubblicazioni delle edizioni Ugo Mursia: originario di Carini nel dopoguerra creò la casa editrice e tradusse l’opera completa di Joseph Conrad. Senza dimenticare il circuito dei quattro organi monumentali in altrettante chiese: dallo strumento seicentesco della chiesa del Carmine costruito da Antonino La Valle (1572-1645); all’organo cinquecentesco dell’oratorio Serpottiano del SS. Sacramento, a quello della Chiesa Madre costruito dal palermitano Giacinto Micales-Lugaro nel 1911; fino all’organo ottocentesco nella chiesa di San Vincenzo Ferreri che riproduce il suono di un’intera banda, e fu costruito da Francesco La Grassa (1802-1867). Un organista e musicologo mostrerà il funzionamento degli strumenti, ne racconterà la storia e farà ascoltare alcuni pezzi.

COME PARTECIPARE

Per partecipare a Le Vie dei Tesori basta acquisire il coupon per l’ingresso con visita guidata sul www.leviedeitesori.it o negli infopoint allestiti durante il Festival in ogni città. Un coupon da 18 euro è valido per 10 visite, da 10 euro per 4 visite e da 3 euro è valido per un singolo ingresso. Per le passeggiate è previsto un coupon da 8 euro. Per le esperienze, i coupon sono di valore variabile. Consigliata la prenotazione on line su www.leviedeitesori.com. A chi prenoterà verrà inviata per mail una pagina con un codice QR con giorno/orario di prenotazione da mostrare all’ingresso dei luoghi sul proprio smartphone o stampata. In alternativa, ci si può presentare direttamente all’ingresso dei luoghi mostrando la pagina con il codice QR ricevuta via mail al momento dell’acquisto, ma si entrerà soltanto se ci sono posti disponibili. I coupon non sono personali e possono essere utilizzati da più visitatori, anche simultaneamente e in posti diversi, fino a esaurimento del loro valore. Per chi è sprovvisto del coupon “multiplo” saranno disponibili nei luoghi solo ticket da 3 euro. Le scuole o i gruppi organizzati possono scrivere a [email protected] .