Nuovo appuntamento di studio al Museo delle Marionette, in collaborazione con ISMEO (Associazione di studi sul mediterraneo e l’Oriente di Roma).Da domani, lunedì 23 settembre, a giovedì 26 il Pasqualino ospiterà il quindicesimo convegno del gruppo di studio sulla musica del Mediterraneo dell’International Council for Traditions of Music and Dance, la più importante associazione di studi etnomusicologici nel mondo.
Il simposio farà luce sulle relazioni tra corpo, musica e suono, esaminando i ruoli che i corpi svolgono nelle dinamiche sonore e fisiche della performance nelle culture mediterranee.
Promosso da Vanessa Paloma Elbaz, dell’università di Cambridge e Sergio Bonanzinga dell’Università di Palermo, l’incontro vedrà la partecipazione di studiosi da Francia, Inghilterra, Grecia, Egitto, Slovenia, Belgio, Spagna, Marocco, Turchia, Germania.
L’uomo che piantava gli alberi, a Ciminna lo spettacolo di Pandolfo per l’inclusione sociale
Venerdì 27 settembre alle 19, l’oratorio di San Domenico di Ciminna ospiterà lo spettacolo L’uomo che piantava gli alberi, di Anton Giulio Pandolfo, coprodotto dal Circo dell’Avvenire e dal Museo Pasqualino. Lo spettacolo è l’evento conclusivo del progetto europeo Creation Pop, coordinato per l’Italia dal Centro Studi e Iniziative Europeo CESIE, che ha utilizzato il teatro per favorire il dialogo intergenerazionale e l’inclusione sociale.
Di fronte agli inarrestabili cambiamenti ed eventi climatici, cui si uniscono le scellerate azioni dell’uomo nel depredare e distruggere le risorse disponibili del pianeta, la storia del pastore Elzéard Bouffier emerge con straordinaria attualità. Un uomo che, perduta la sua personale felicità, ne ricerca una più grande dedicando ogni giorno, per anni, alla scelta accurata delle ghiande da piantare nelle desolate montagne in cui si è ritirato a vivere in solitudine, per evitare l’abbandono dei villaggi della sua vallata. Trascorrono numerosi anni, lentamente, mentre gli uomini corrono al progresso e combattono in guerra, l’operosità di “un vecchio contadino senza cultura”, con la sua azione quotidiana, invisibile e segreta del piantare alberi, ha generato un mutamento straordinario, con la rinascita di vaste aree boschive, permettendo il permanere degli abitanti dei villaggi.
Torna Ferrazzano, a Castelbuono ecco Giuseppe Provinzano
Giuseppe Provinzano torna con il suo Ferrazzano a Castelbuono – al chiostro San Francesco, nell’ambito dello Strateatro festival – ancora venerdì 27 settembre alle 21.
Uno spettacolo – coprodotto dal Museo delle Marionette e parte di una trilogia sul patrimonio drammaturgico di Giuseppe Pitrè – è a tutti gli effetti un esperimento scenico: nell’opera del Pitrè, Ferrazzano è l’alter ego scaltro di Giufà al quale l’etnologo palermitano ha dedicato diverse storie. Ferrazzano si presenta in tutta la potenza narrativa e performativa. Un personaggio denso capace di raccontare tutto e il contrario di tutto, in un meccanismo aperto che si modifica continuamente.