Società

Fernando Santi e la sinistra di oggi secondo Luciano Luciani

In occasione del 55° anniversario della morte di Fernando Santi, Luciano Luciani, presidente dell’Istituto Italiano Fernando Santi ha elaborato una riflessione sulla sinistra oggi e sul percorso politico del sindacalista e politico socialista parmigiano, rivolta “Ai nuovi e ai vecchi compagni del PSI, ai compagni e agli amici della Uil, della Cgil e della Cisl, agli amici e compagni del centrosinistra”. Eccone il testo.

“Alla luce del risultato delle elezioni Europee deve necessariamente concludersi questa lunga e infausta stagione politica, per i socialisti democratici, per i cattolici che si richiamano e praticano i principi della dottrina sociale cattolica, per i repubblicani, liberaldemocratici, ambientalisti, per i comunisti che debbono indicare l’attualità dei propri valori e per chi si riconosce nelle dottrine sociali ed economiche espresse dai Partiti e dai Movimenti del centrosinistra che hanno ispirato i contenuti e i principi della Costituzione italiana.

Si deve avviare una nuova fase politica che ponga all’attenzione della gente, e più segnatamente alle nuove generazioni, i valori e le dottrine economiche e sociali prioritarie e strategiche, per l’impianto istituzionale, economico e sociale del Paese.

Occorre porre al centro dell’attenzione della gente l’esigenza di garantire la buona politica e il buon governo della cosa pubblica, che si determinano attraverso la condivisione di valori e scelte per un corretto e funzionale sistema dei partiti, che debbono rendersi idonei ad assicurare la partecipazione, la formazione e la selezione dei quadri dirigenti al servizio della politica e delle istituzioni.

Non è più tollerabile subire l’occupazione delle istituzioni da parte di mestieranti, saltafossi e caste interessate prioritariamente alla loro sopravvivenza e alla conservazione del potere politico e istituzionale, perpetrata attraverso leggi elettorali che violano il principio della rappresentanza proporzionale.

Tale situazione ha prodotto nel Paese la presenza maggioritaria di cittadini che rifiutano di partecipare al voto, perché non si sentono rappresentati dalle attuali anomale formazioni politiche.

Il Partito dei Socialisti Europei e il Partito Popolare Europeo costituiscono forza maggioritaria in Europa; in Italia debbono riassumere le loro  connotazioni e ridare vita alla coalizione di centrosinistra, nella quale possano convivere movimenti politici e sociali e partiti politici in grado di aggregare, ciascuno distintamente in forza dei propri valori, i cittadini che debbono ritrovare il piacere e il loro diritto di cittadinanza attiva per una sempre più ampia aggregazione, che può rendersi concretamente maggioritaria nel Paese con la massiccia partecipazione al voto dei cittadini.

L’unità del centrosinistra, l’aggregazione dell’Ulivo, e soprattutto il pensiero-testamento politico di Fernando Santi, espressi alla vigilia della sua morte, che auspicava un’alleanza stabile e duratura tra il mondo cattolico e il mondo laico socialista con un programma comune, nell’unità e nella distinzione partitica, sono stati vanificati per effetto di furbizie, scorciatoie, pretese egemoniche.

Oggi esiste un PD che rappresenta una forza indistinta di valori, difficili da individuare, ove il mondo cattolico assume un ruolo marginale e i socialisti italiani rappresentano una forza minoritaria: il gruppo dirigente del PD, difficilmente lo farà, ma dovrebbe prendere atto che siffatto stato di cose non può che determinare un lento e inesorabile indebolimento; ugualmente il Movimento 5 Stelle, nato privo di valori certi e fondanti,  può vivere solo alcune stagioni politiche acquisendo temporanei consensi  di diversa provenienza in forza del fatto che la politica ha deluso cittadini.

Le formazioni politiche, oggi particolarmente deboli, ma comunque presenti nel panorama politico italiano, come il PSI, il Partito Repubblicano, il Partito Socialdemocratico, debbono rifondarsi e dar vita ad un rinnovato gruppo dirigente, per concorrere alla formazione di una nuova aggregazione, che non potrà essere guidata da chi ha assunto responsabilità più o meno recenti, portando le forze del centrosinistra ad essere minoritarie nel Paese.

Per questo motivo i partiti del centrosinistra debbono ricostituirsi attraverso giovani leve e nuovi dirigenti politici e prendere parte ad un Coordinamento per l’Alleanza di Centrosinistra, nella quale siano presenti e rappresentati distintamente forze sociali e produttive, movimenti e partiti politici, in linea con il pensiero del compianto Fernando Santi, del quale celebriamo domenica 15 settembre 2024 il 55° anniversario della morte.

Mancano oltre 30 mesi per il rinnovo del Parlamento italiano ed è quanto può bastare per movimentare la nuova fase politica.

L’Istituto Italiano Fernando Santi avvia sin da subito due iniziative:

1) Dare vita ad una scuola di formazione politica aperta gratuitamente e prioritariamente alle giovani generazioni, ove i movimenti politici e sociali, forti dei valori e dei principi di cui sono portatori, si pongono al servizio dei giovani e meno giovani che intendono esercitare il diritto di cittadinanza attiva;

2) Promuovere e sostenere un nuovo Coordinamento per l’Alleanza di Centrosinistra, stabile e duratura, forte di un programma comune da articolarsi portando a sintesi e ad unità politica le distinte idealità, valori, dottrine sociali e dottrine economiche di cui è ricco il Centrosinistra.

Luciano Luciani

Presidente Istituto Italiano Fernando Santi

redazione

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