Le Vie di Tesori ogni anno generano una ricaduta economica nelle città che attraversano: nel 2023 di oltre 7 milioni e mezzo di euro. Il festival è stato confermato nel calendario biennale degli eventi di grande richiamo turistico della Regione Siciliana. Un progetto che si anima della narrazione collettiva, della voglia di riappacificazione dei cittadini con il territorio, della partecipazione di centinaia di giovani. “Le Vie dei Tesori non è solo visite e apertura di luoghi, ma creazione di comunità, comporre reti e lavorare insieme per far “parlare” i siti. Il festival è questo: conoscenza, riappropriazione, lavoro con le scuole” dice il vicepresidente della Fondazione le Vie dei Tesori, Marcello Barbaro.Con Unicredit come main sponsor – alle presentazioni sono intervenuti Alessandro Scardamaglia, vice Area manager Palermo Est per Bagheria e Gabriele Aglieri Rinella, vice Area manager Palermo Est per Termini Imerese – e l’USR (Ufficio Scolastico Regionale) che collabora alla formazione dei giovani.
IL PROGRAMMA DI TERMINI IMERESE. Il festival – costruito in stretta collaborazione con il Comune – è molto articolato e racchiude dieci luoghi. “In tre anni questo festival ha dato lustro alla città di Termini Imerese e ha fatto riscoprire anche agli stessi termitani, luoghi che non conoscevano o di cui avevano perso memoria. Senza contare le ricadute economiche positive sul territorio che l’anno scorso sono state di oltre 150 mila euro” interviene il sindaco Maria Terranova mentre il consigliere Giuseppe Di Maio che ha curato il programma del festival sul territorio, sottolinea come “in tre edizioni il festival ha avuto riscontri inimmaginabili e ci ha permesso di riappropriarci di siti che parevano dimenticati. Speriamo che anche questa quarta edizione abbia lo stesso successo”.
Oltre a palazzo Sansone Chiarano alla Gancia e alla bottega storica dei costruttori di carretti Sperandeo, dove il tempo pare essersi fermato, si visiterà la “bomboniera” cinquecentesca di San Bartolomeo, che ospita anche i gruppi dei Misteri: era la chiesetta dei pescatori, semplice all’esterno e ricchissima di decorazioni all’interno. E si raggiungerà la Madonna della Consolazione, uno dei più antichi santuari mariani di Sicilia. Poi i “classici”, l’Hotel delle Terme, e sotto, le Terme romane; i depositi del Museo civico; l’ottocentesca Biblioteca Liciniana che conta oltre 102 mila volumi e manoscritti, la chiesa cinquecentesca degli “Scappuccini” o di San Girolamo che a metà Seicento venne co-intitolata a Santa Rosalia per “esplicita richiesta” della Santuzza, apparsa in sogno ai frati: quest’anno apre per la prima volta il refettorio con una mostra di arredi sacri, e sono previste visite teatralizzate dell’ICS Tisia d’Imera e dell’ICS Balsamo-Pandolfini coordinati da Maria Rita Costanza (che condurrà l’esperienza su Linguaggi e simbologie nascoste della Termini tardo-barocca). Senza dimenticare la straordinaria “Cammara Picta”, il ciclo di affreschi seicenteschi dentro il palazzo del Comune. Le due passeggiate condurranno alla scoperta della Termini romana, del sito di Mura Pregne, con il muraglione ciclopico ed un dolmen, e alle rovine del castello di Brucato. E di Termini Imerese dal mare.
GLI SPETTACOLI. Saranno nel secondo e nel terzo weekend, in luoghi del festival: domenica 22 e 29, a Villa Palmeri, “Ninfe e sante”, un viaggio attraverso il tempo e lo spazio, alla scoperta delle leggende di Termini Imerese; il 28 e 29 settembre, al Teatro Zeta, Pietro Macaluso interpreta “La pecora” storia di relazioni tra esseri umani, piccoli equivoci e piccole passioni. Stessi giorni nella chiesa di San Giacomo al tramonto,dove Silvia Anna Lee Cirivello propone “Munch” che non è riferito al pittore ma al verbo “masticare”. Si chiude al Museo civico domenica 29 settembre, con “Le verità nascoste”: l’attore Mimmo Minà si unisce al Coro dell’Auser per raccontare Edipo e metterlo in dialogo, attraverso i secoli, con le stragi del 1992.