La costruzione del telescopio Fly Eye sul Monte Mufara fu annunciata pubblicamente, e riportata dagli organi di stampa, a Isnello nel settembre del 2016 in occasione dell’inaugurazione del Parco astronomico Gal Hassin. In merito alla realizzazione dell’osservatorio sul Monte Mufara, sicuramente la parte più importante del Parco ma anche quella di maggiore impatto ambientale, la posizione delle amministrazioni di Petralia Sottana è stata, fin dall’inizio e senza esitazioni, di consenso per la rilevante valenza scientifica del progetto, nel suo complesso, e per le prospettive di utilizzo che vanno ben oltre i confini nazionali. Ed è apparso a tutti chiaro, dopo avere inquadrato la realizzazione dell’osservatorio nella sua dimensione e nel suo valore “planetario”, che questa si sarebbe tradotta in una grande opportunità per Piano Battaglia e, quindi, per l’intero territorio. In quest’ottica, ancor prima che fossero note le dimensioni della struttura edilizia che sarebbe stata realizzata sul Monte Mufara, l’Amministrazione comunale di Petralia Sottana, al fine di attenuarne l’impatto e scongiurare il rischio di una separatezza con Piano Battaglia, propose di allocare le strutture di servizio, di manutenzione e di foresteria, necessarie al funzionamento del Fly Eye, a valle e, possibilmente, in immobili pubblici, come il Grifone e la contigua struttura della Provincia. Il Grifone, in particolare, a seguito di sopralluogo con il presidente del Gal Hassin fu messo a disposizione dello stesso con nota del sindaco Neglia, prot. 6262 del 15/06/2021.

Oggi ci troviamo a dovere amaramente constatare che nonostante le iniziative, i ricorsi e i tanti tavoli tecnici, il progetto del telescopio non è in sostanza cambiato nelle dimensioni rispetto a quello presentato dall’ESA all’inizio del 2022, e, anche se non sfuggono a nessuno il valore strategico dell’opera, l’interesse e gli interessi che vi ruotano intorno, riteniamo che i vari soggetti in campo, a parte il peso decisionale di ciascuno, avrebbero dovuto svolgere con forza un ruolo diverso.

Tra questi Il Governo Regionale che, proprietario della funivia, se n’è lavato le mani ed ha abdicato in favore del Governo Nazionale, il Parco delle Madonie, l’Agenzia di Sviluppo Locale, So.Svi.Ma e il Comune di Petralia Sottana. Tutti insieme avrebbero dovuto cogliere l’occasione per mettere a punto un progetto di politica scientifica e turistico-ambientale della località di Piano Battaglia con adeguate risorse per la riqualificazione dell’intera area al fine di determinarne un definitivo salto di qualità. L’attuale Amministrazione di Petralia Sottana che appena insediatasi sembrava volere sostenere tale linea, in realtà non solo ha invertito la rotta di 180 gradi, senza darne spiegazioni, ma non ha avuto neanche la forza di mantenere una posizione contro la realizzazione di una struttura “faraonica” agli occhi degli esperti e dei profani. Dopo un anno, infatti, ha approvato senza battere ciglio la delibera n.96 del 29/09/2023 di:“Costituzione di servitù a favore del terreno di proprietà dei comuni di Petralia Sottana, Petralia Soprana, Bompietro e Castellana Sicula ed a carico dei terreni di proprietà della Regione Siciliana finalizzata all’installazione del prototipo di Telescopio “Neo FLY EYE””

L’ESA, la Fondazione Gal Hassin e Il Comune di Isnello, ciascuno concentrato con la propria visione, parziale, e le proprie aspettative sull’obiettivo finale, non si sono posti una questione fondamentale e cioè l’ormai centenaria antropizzazione della zona turistica “C” del Parco delle Madonie che impone una indifferibile riqualificazione dell’intera area e il recupero del degrado di  Piano Battaglia che costituisce un tutt’uno con Monte Mufara. In altre parti del mondo la realizzazione di infrastrutture simili, infatti,  è sempre accompagnata da importanti misure compensative sul piano ambientale ed urbanistico.

Il Circolo del Partito Democratico di Petralia Sottana esprime viva soddisfazione per l’accoglimento dell’istanza delle Associazioni ambientaliste – CAI – LEGAMBIENTE – LIPU – WWF – da parte del TAR che sospende i lavori sul Monte Mufara. Il Circolo auspica e, sarà parte attiva, affinché la moratoria sia utilizzata per trovare una sintesi virtuosa tra il rispetto del sito e la realizzazione del telescopio Fly Eye. Tutto ciò presuppone però un atteggiamento meno ricattatorio da parte dell’ESA, meno ossequioso e più propositivo da parte del Governo Regionale.  

Tutta questa vicenda, infine, compresi gli sviluppi di oggi deve indurre tutti a riflettere sulle deroghe alle norme in generale e, nella fattispecie, a quelle che riguardano la tutela dell’ambiente. Il rischio, infatti, è che vadano vanificati, anche sul piano educativo, decenni di impegno delle comunità, delle amministrazioni locali, dell’associazionismo democratico, della scuola e che passi il messaggio che attraverso le deroghe c’è chi può fare tutto con arroganza e senza cercare o accettare mediazioni.

Partito Democratico          Circolo di Petralia Sottana